“Abbiamo appreso da notizie di stampa dell’interesse da parte del governo per la realizzazione del progetto, già previsto dal Piano nazionale cyber del 2017, per la creazione di un Istituto Italiano di Cybersicurezza, la cui necessità è stata evidenziata in tante occasioni dagli esperti del settore che lo considerano necessario per garantire la protezione del Sistema Paese sul piano cibernetico e indispensabile per il suo sviluppo economico”, ha dichiarato coralmente il Comitato Nazionale per la Ricerca nella Cybersecurity, di cui fanno parte: il Consiglio Nazionale per le Ricerche (Cnr), il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini) e il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (Cnit).
I tre organismi di ricerca, da anni dedicati a sostenere il progresso della ricerca, dello sviluppo e della consapevolezza dei rischi nell’ambito della sicurezza informatica, sono tra i principali promotori in Italia di numerose attività in ambito accademico legate a tale tema.
“Le sfide con le quali dobbiamo confrontarci quotidianamente sono sfaccettate e vanno dalle minacce informatiche verso le aziende fino a quelle contro le pubbliche amministrazioni”, è stato osservato nel documento.
“Finora l’Italia ha dimostrato grande capacità di resilienza, e le sue aziende e università hanno lavorato rafforzando le competenze specifiche che tali nuove minacce richiedono. Tuttavia – è specificato – da anni chiediamo che i nostri sforzi vengano messi a sistema, a servizio del Paese, per una migliore protezione dei nostri asset fondamentali, che vanno dalle strutture sanitarie e ospedaliere (costantemente bersagliate da attacchi con finalità di profitto) fino al settore della ricerca, che specialmente in questo periodo potrebbe essere particolarmente esposto a campagne di spionaggio virtuale”.
“La creazione di un Istituto Italiano di Cybersicurezza è ora più che mai strategica per amplificare e potenziare il lavoro dei singoli operatori della cyber security”, hanno aggiunto i membri del Comitato.
“Da un lato l’imminente creazione dello European Cybersecurity Competence Center richiederà l’attivazione di una rete di analoghi centri nazionali, e l’Italia ne è ancora purtroppo sprovvista. Dall’altra – è precisato – la pandemia ha già provato duramente il sistema socio-economico del Paese, ed è quindi ancora più importante che in un momento come questo il Governo si impegni a rafforzare le infrastrutture e gli strumenti che abilitano la trasformazione digitale del Paese, per favorire quindi la ripresa economica: la sicurezza informatica è tra queste”.
“In quest’ottica – si legge nella dichiarazione – un Istituto Italiano di Cybersicurezza, caratterizzato da una struttura centralizzata, multidisciplinare e con adeguata massa critica, che permetta una collaborazione efficiente ed efficace delle istituzioni con il mondo della ricerca pubblica e privata è indispensabile per lo sviluppo di piattaforme e di adeguate soluzioni architetturali al servizio del Paese e della sua ripartenza”.
L’executive board del Comitato Nazionale per la Ricerca in Cybersecurity:
Marco Conti e Fabio Martinelli (Cnr)
Rocco De Nicola e Paolo Prinetto (Cini)
Nicola Blefari Melazzi (Cnit)