Il sottosegretario alla presidenza del consiglio e autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, intervenuto oggi a ‘Itasec22’ la Conferenza sulla sicurezza informatica che si sta svolgendo a Roma.
“Se vogliamo costruire un Paese in cui il pubblico riacquista la sua funzione non può non porsi in correlazione e in un rapporto di trasparenza e correttezza con il privato”.
Lo ha affermato Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del consiglio e autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, intervenuto oggi a ‘Itasec22’ la Conferenza sulla sicurezza informatica che si sta svolgendo a Roma.
“Costruire un rapporto sano in cui il privato ha un ruolo decisivo”
“Dobbiamo costruire un rapporto sano in cui il privato ha un ruolo decisivo”, ha ribadito, anche in questa occasione, il sottosegretario con delega alla Cybersecurity. Già in occasione della presentazione della strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026, Gabrielli ha posto l’attenzione sull’importanza della collaborazione pubblico-privato per raggiungere proprio gli obiettivi della strategia cyber. Non a caso, tra le 82 misure da adottare, contenute nell’annesso piano di implementazione, ben 40 sono per avviare partnership pubblico-privato.
Facendo riferimento all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Gabrielli ha sottolineato che la “recente costituzione del Comitato tecnico-scientifico è finalizzata all’obiettivo di una corretta partnership con il mondo dell’Accademia e della ricerca”.
“Dobbiamo costruire una autonomia tecnologia e far crescere una forza lavoro adeguata alle necessità che le questioni cibernetiche pongono”, ha sottolineato, infine, il sottosegretario. Gabrielli è molto pragmatico, ha recentemente detto: “diciamoci la verità. L’obiettivo della autonomia tecnologica nel settore della Cybersecurity non può essere nazionale, perché irrealizzabile, ma europea“. E questo è uno degli obiettivi della strategia cyber.