Le parole del prefetto Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), in audizione davanti alla commissione Politiche Ue della Camera, nell’ambito dell’esame della Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio sulla politica di ciberdifesa dell’Ue.
“Il vasto e continuo interesse che l’Ue ha verso il tema della cybersicurezza nasce dal fatto di rendere robusto e resiliente il mercato unionale in tema di servizi Ict, che deve raggiungere standard di sicurezza tale da mettere adeguatamente al riparo i Paesi da attacchi cibernetici e preservarli da rischi di vulnerabilità di tipo sistemico”.
Lo ha detto il prefetto Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), in audizione davanti alla commissione Politiche Ue della Camera, nell’ambito dell’esame della Comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo e al Consiglio sulla politica di ciberdifesa dell’Ue.
“Se uno dei 27 Paesi ha uno standard meno efficace rischia di essere l’anello debole della catena e di essere più facilmente oggetto di attacchi”, ha continuato il prefetto. “Un altro obiettivo che persegue l’Ue è quello di conseguire, rispetto ai competitor extra Ue, una maggiore autonomia tecnologica in un settore sensibile anche sotto il profilo geopolitico”.
Per l’ACN bisogna rafforzare la cooperazione tra ambiti civile e militare
“La nostra agenzia non ha fatto mancare in questi giorni riflessioni e commenti, che si ispirano al principio per cui occorre sempre curare l’aspetto di maggiore complementarità e integrazione tra politiche di difesa cibernetica che riguardano l’ambito civilie e l’ambito militare”, ha continuato Frattasi. “È necessario un rafforzamento della cooperazione tra la dimensione civile e militare in modo che si mantenga un’interferenza reciproca. È un tema delicato che ha dei riflessi anche interni ma la cyberdefence deve valorizzare questa cooperazione. Parlando di guerra ibrida e attacchi che possono avere un’intenzionalità diversificata, l’offensiva che colpisce ambito civili, penso a quello sanitario, dei trasporti, della finanza e degli enti creditizi, in quetso modo può essere meno pericolosa”.
In audizione davanti alla commissione Politiche Ue della Camera sono stati ascoltati anche i rappresentati del gruppo Vodafone Italia che hanno accolto con favore l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
“L’ACN rappresenta un passo in avanti enorme nel perseguire una politica di cybersicurezza nazionale”, hanno detto i rappresentanti. “L’Agenzia per noi rappresenta un interlocutore straordinario dotato delle competenze tecniche necessarie per interpretare la sfida del mondo digitale odierno e sempre esperto a un confronto positivo e costruttivo. Questo è un elemento di forza per tutto il sistema di cybersicurezza. Un modello da perseguire anche in altri Paesi europei”, hanno concluso.