Cybersecurity, aumento dei crimini su Apple tv, siti https e applicazioni

La frenata registrata nel 2016 aveva fatto ben sperare su una maggiore capacità di contenere le minacce informatiche da parte delle organizzazioni, ma il 2017 ha invertito di nuovo la tendenza e ha riportato il tema della cyber sicurezza in cima alla lista delle preoccupazioni di banche, grandi imprese, piccole e medie aziende e Istituzioni.

Se nel 2016 gli attacchi complessivamente erano diminuiti del 6,2%, l’anno passato si è registrato un aumento delle minacce informatiche del 18,4%. Si è quindi passati da una media di 7,87 miliardi di attacchi malware del 2016 ai 9,32 miliardi del 2017.

È questo il macro dato del “SonicWall Cyber Threat Report 2018”, ma c’è anche dell’altro e seguendo i risultati dell’indagine si rileva una progressiva ma decisa decrescita degli attacchi ransomware, soprattutto rispetto al 2016: complessivamente tali attacchi sono infatti passati da 638 a 184 milioni, un significativo -71,2%.

Il problema, però, è che il Report ad una netta diminuzione del numero di attacchi fa corrispondere un forte aumento delle variabili di ransomware: +101%.

Altro dato di un certo rilievo evidenziato dal documento è quello relativo alla costante crescita delle minacce che transitano nel traffico dati criptato HTTPS: secondo i dati registrati dai firewall che utilizzano il DPI-SSL, una media del 4,2% di tutti i file maligni sfruttano il criptaggio SSL/TLS”.

Gli attacchi di questo tipo si stima possano essere oltre 900 all’anno: “Queste minacce sono particolarmente critiche perché difficili da identificare e legate a un traffico di rete che sempre di più sta utilizzando i protocolli criptati. Il numero totale di sessioni SSL/TLS è infatti aumentato del 24% rispetto al 2016, impattando così sul 68% del traffico web”.

Altra categoria particolarmente presa di mira dai cyber criminali è quella delle software technologies. A cavallo tra il 2016 e il 2017, è stato messo sotto torchio Microsoft Edge con una crescita di attacchi del 13%, ma nella classifica delle 10 applicazioni più minacciate il balzo in avanti più consistente è quello di Apple TV, con un incremento significativo, da quasi zero all’11,9 per cento.

In difficoltà anche Microsoft Office, meglio invece è andata per gli applicativi Adobe.

 

 

Tra le nuove tipologie di minacce informatiche un posto di rilievo spetta agli IoT ransomware. Gli attacchi DDoS rappresentano ancora lo scenario più probabile per i dispositivi Internet of Things (IoT) e per le reti che li supportano.

Basta pensare che un solo dispositivo può inviare 30 milioni di pacchetti al secondo verso il suo target e che una rete botnet di apparecchi IoT potrebbe essere in grado di lanciare facilmente un attacco DDoS da un terabit.

Non solo, ma quando si parla di minacce IoT si fa riferimento anche a oggetti piuttosto critici come le auto connesse, i baby monitor e i dispositivi medicali. A rendere più delicata la situazione c’è il rischio di attacchi su larga scala colpendo i dispositivi mobili, aspetto tutt’altro che banale visto che entro il 2020 circoleranno oltre 6 miliardi di smartphone.

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