“L’intelligenza artificiale è un elemento chiave per lo sviluppo dell’economia e del tessuto produttivo. Grazie alla sua capacità di apprendere, adattarsi e migliorare continuamente, l’Ia può rivoluzionare i processi industriali a un livello mai visto prima, prospettando un incremento dell’efficienza e dell’innovazione. I dati indicano una crescita esponenziale del mercato italiano dell’Ia che raggiunge +52% nel 2023, dopo che già nel 2022 aveva registrato un +32% rispetto all’anno precedente. Sei grandi imprese italiane su dieci hanno già avviato un progetto di Intelligenza Artificiale, almeno a livello di sperimentazione”.
Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in una lettera inviata alla nostra Conferenza CyberSec2024.
“È importante creare le condizioni per uno sviluppo equo e armonico che coinvolga anche le Pmi – prosegue – È per questo che stiamo lavorando a un provvedimento collegato alla Finanziaria che vada nella direzione dello sviluppo delle nuove tecnologie come fattori abilitanti per lo sviluppo del tessuto produttivo, valorizzando la ricerca e lo sviluppo”.
Per quanto riguarda la proposta di regolamento europeo Ia Act, Urso sottolinea che “avrà un impatto importante sia per le aziende che producono sistemi e servizi di la che per quelle che le utilizzano”. Al G7 con presidenza italiana, “il proposito è focalizzarsi sulla profonda accelerazione che negli ultimi anni si è registrata sul tema dell’integrazione di tali tecnologie nella società e nel tessuto produttivo. Ciò al fine di far convergere le politiche industriali dei paesi G7”, aggiunge. Quest’ evento “sarà preceduto da una Conferenza dei portatori di interesse, sotto la direzione di Confindustria, in partenariato con le associazioni industriali degli altri paesi del G7”.