Cybercrime. La storia di Exodus, il primo spyware made in Italy
1 Aprile 2019
Per circa due anni qualcuno ha distribuito malware in grado di colpire i dispositivi delle vittime non solo esponendo le informazioni in essi contenute, ma anche rendendoli vulnerabili ad attacchi perpetrati da parte di terzi.
E’ la storia di Exodus, un malware tutto italiano che ha rubato informazioni a più di 1000 utenti, in Italia.
Sviluppato dalla società calabrese eSurv, che produce soluzioni per la sorveglianza, avrebbe intercettato per ‘errore’ persone non indagate.
Indagate perché questo speciale sypware è stato creato apposta per spiare persone finite sotto inchiesta, dato che il software è stato sviluppato come parte di un progetto finanziato dalla Polizia di Stato, destinato appunto all’impiego nelle indagini.
Scoperto dalla società Security without borders in collaborazione con Motherboard, la società si è difesa dichiarando che con Exodus è stato diffuso per errore sul Play Store di Google.