Il Garante, spiega attraverso una nota, si riserva ulteriori interventi qualora si ravvisassero specifiche violazioni che possano riguardare gli utenti italiani.
Il Garante per la protezione dei dati personali, sulla base delle notifiche di data breach ricevute, ha avviato accertamenti sulle conseguenze che il recente blackout dei sistemi informatici potrebbe aver prodotto sui dati personali degli utenti, in particolare nell’utilizzo dei servizi pubblici.
L’evento è derivato da un malfunzionamento del software di sicurezza CrowdStrike che nei giorni scorsi ha bloccato l’operatività di numerosi servizi online.
Il Garante si riserva ulteriori interventi qualora si ravvisassero specifiche violazioni che possano riguardare gli utenti italiani.
Secondo Microsoft l’interruzione globale causata da un aggiornamento del fornitore di sicurezza informatica CrowdStrike venerdì ha interessato circa 8,5 milioni di dispositivi Windows. L’aggiornamento ha attivato la temuta schermata blu, che ha bloccato temporaneamente i sistemi utilizzati da ospedali, banche e compagnie aeree. Quest’ultime risultano ancora le più colpite dal caos informatico. Quattro giorni dopo il gigantesco blackout informatico proseguono ritardi e disagi negli aeroporti di mezzo mondo, Italia compresa. A livello globale sono gli aeroporti americani quelli in cui gli effetti dell’incidente informatico restano più pesanti, con 758 voli cancellati anche ieri di cui la grande maggioranza del colosso Delta, la compagnia che più sta faticando a riprendere la normale operatività.