260mila investitori coinvolti nella maggiore frode di criptovalute mai avvenuta, dopo l’hackeraggio compiuto ai danni della società lo scorso venerdì: i danni ammontano a 46,3 miliardi di yen, pari a 340 milioni di euro.
La decisione arriva dopo la truffa digitale subita tra la notte di giovedì e le prime ore di venerdì mattina per un valore di 58 miliardi di yen in monete digitali Nem. Nel pomeriggio, a seguito della scoperta, la società aveva deciso di sospendere le contrattazioni, facendo crollare il valore delle Nem fin del 20%. Al temine di una giornata concitata, i vertici di Coincheck avevano ammesso che con ogni probabilità non sarebbero stati in grado di rimborsare i clienti, riconoscendo delle falle nel sistema di immagazzinamento delle criptovalute Nem.
Nell’aggiornamento di domenica mattina, la società con sede a Tokyo ha invece comunicato che i rimborsi avverranno in valuta giapponese e saranno calcolati sulla base delle ultime quotazioni prima dello stop alle transazioni, attribuendo un valore di 88.549 yen per ognuna delle monete svanite.
Secondo fonti a conoscenza del dossier, l’Agenzia nazionale dei servizi finanziari (Fsa) sta valutando l’imposizione di una multa per Coincheck, per non aver preso sufficienti precauzioni nella protezione dei conti correnti dei propri clienti.