Il gruppo Interpol riunisce 39 esperti provenienti da 18 paesi, che hanno tracciato le ultime evoluzioni del cybercrime e delle indagini per fermarlo
Tra gli elementi del cybercrime emerge un uso sempre maggiore degli Altcoin, un’alternativa ai Bitcoin. Ciò soprattutto per il fatto che mancano strumenti per tracciarli. Inoltre, aumentano i pericoli derivati dai cryptocurrencies mixers, dalle tecniche per anonimizzare e dai servizi di depositi di garanzia decentralizzati. E’ quanto ha rilevato il primo gruppo di lavoro INTERPOL su DarkNet e sulle Cryptovalute. Questo si è riunito presso il Complesso Globale per l’Innovazione dell’organismo a Singapore, in cooperazione con il ministero della Giustizia bavarese. Hanno partecipato 39 esperti, provenienti da 18 paesi e da Europol. Nel corso dell’evento sono stati condivisi anche esempi di indagini sul DarkNet e sulle valute digitali. Inoltre, si è discusso delle questioni tecniche e legali da affrontare nei vari contesti nazionali. Infine, si è ribadita la necessità di migliorare il networking e la condivisione delle informazioni (info-sharing) per massimizzare le risorse investigative ed evitare la duplicazione degli sforzi.
Focus anche sugli strumenti forensi, sulle indagini internazionali e sulla formazione degli investigatori contro i cyber pericoli del DarkNet e delle cryptovalute
Il gruppo di lavoro Interpol su Darknet e Cryptocurrencies ha discusso anche sull’impiego di strumenti forensi commerciali e sviluppati appositamente per le forze di polizia. Inoltre, si è ribadita la necessità di usare le banche dati della conoscenza e di istituire delle vere e proprie guide per le indagini internazionali. Infine, nell’incontro si è sottolineato che il capacity building e la formazione su DarkNet e le cryptovalute sono cruciali. Ciò per garantire che gli investigatori siano al passo con le evoluzione degli strumenti e delle tecniche forensi. Nonché con gli avversari. Il prossimo appuntamento del Gruppo di Lavoro sarà in Germania a ottobre del 2018.