A differenza del bullismo “reale”, il cyberbullismo può raggiungere una vittima indipendentemente dalla sua posizione geografica o dal momento, ad esempio di ritorno da scuola o persino durante le vacanze con la famiglia.
Negli ultimi anni, la sensibilità dell’opinione pubblica rispetto alle problematiche legate al bullismo scolastico è massima, soprattutto grazie all’impatto mediatico che alcune vicende hanno avuto. I casi di bullismo scolastico tradizionale sono notevolmente diminuiti negli ultimi cinque anni, ma allo stesso tempo, sono emersi gli episodi di cyberbullismo.
A differenza del bullismo “reale”, il cyberbullismo può raggiungere una vittima indipendentemente dalla sua posizione geografica o dal momento, ad esempio di ritorno da scuola o persino durante le vacanze con la famiglia.
Un recente sondaggio ha rilevato che 3 giovani su 10 sono vittime di cyberbullismo che tende soprattutto a verificarsi nelle scuole. Dunque, il molestatore e la vittima sono generalmente minorenni e compagni di classe. È possibile che il cyberbullismo si sviluppi maggiormente dagli 11 ai 13 anni (22,5%) per poi diminuire dai 14 ai 17 anni (17,9%). La presenza di vittime femminili (20,9%) è maggiore rispetto a quella dei ragazzi (18,8%), ciò significa che le vittime di cyberbullismo sono ragazze in 3 casi su 5.
I mezzi più comuni utilizzati nei casi di cyberbullismo sono i cellulari, i social network, i servizi di messaggistica istantanea, i forum e l’e-mail, quest’ultime in misura minore. Possiamo però affermare che lo strumento più utilizzato è il cellulare e, tramite quest’ultimo, l’applicazione di WhatsApp (riguarda l’80% delle persone colpite). La disponibilità di un cellulare sin dalla tenera età (il 49,6% dei 4-17enni utilizza in modo esclusivo il proprio cellulare senza il controllo dei genitori) espone precocemente e maggiormente ai rischi della rete. Al di là di questo scenario, non bisogna demonizzare questi strumenti, portatori più spesso di soluzioni che problemi, ma nemmeno delegare totalmente ad essi il compito di intrattenere i nostri figli.
Le conseguenze psicologiche e comportamentali del trauma sono molteplici e difficili da interpretare, Panda Security lascia ad altri, più titolati a farlo, l’analisi della problematica e si concentra sugli strumenti che possono limitare il cyberbullismo.
Innanzitutto, il primo passo è conoscere le varie manifestazione del cyberbullismo per prevenirlo. Nancy Willard, Direttore del centro americano per l’utilizzo sicuro e responsabile di Internet (Center for safe and responsible internet use), nel suo libro “Educator’s Guide to Cyberbullying” ha individuato differenti tipologie di cyberbullismo:
- Flaming: spedizione di messaggi online offensivi e volgari indirizzati ad un singolo o ad un gruppo di persone.
- Molestie (Harassment): spedizione ripetuta e ossessiva di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno.
- Denigrazione (Put-downs): spedizione di mail, sms, post su blog a diversi soggetti con lo scopo di danneggiare la reputazione di un singolo.
- Sostituzione di persona (Masquerade): farsi passare per un’altra persona per inviare messaggi o per pubblicare contenuti volgari e reprensibili.
- Rivelazioni (Exposure): rendere pubbliche informazioni riguardanti la vita privata e intima di una persona.
- Inganno (Trickery): ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per ottenere confidenze, racconti privati, spesso imbarazzanti, al fine di renderli pubblici o condividerli con un gruppo di persone.
- Esclusione (Exclusion): esclusione intenzionale di un soggetto da un gruppo online (“lista di amici”), da una chat, da un game interattivo o da altri ambienti protetti da password.
- Cyber-persecuzione(cyberstalking): molestie e denigrazioni ripetute e minacciose mirate a incutere paura che spesso sfocia in vero e proprio terrore per la propria incolumità fisica.
- Cyberbashing o happy slapping: comportamento criminale che ha inizio nella vita reale e che poi continua, con caratteristiche diverse, on line: le immagini, pubblicate su internet e visualizzate da utenti ai quali la rete offre occasione di condivisione possono essere commentate e votate.
Uno scenario variegato che necessita di precauzioni. Per cercare di proteggere i propri cari è importante che non appena si entri in contatto con la rete inizi un percorso di presa di coscienza, l’educazione e la consapevolezza di questo tipo di pericolo. Per questo Panda Security ha elaborato alcuni semplici consigli per difendersi da situazioni di cyberbullismo:
- Non lasciare mai il tuo smartphone sbloccato a nessuno
- Non postare/inviare qualunque tipo di immagine: una foto condivisa in un social entra definitivamente nel Web e non sarà possibile controllarne la diffusione.
- Non creare profili con nomi equivoci od allusivi potrebbe richiamare l’attenzione dei malintenzionati della rete.
- Non condividere le password di accesso ai profili social, potrebbe essere utilizzata per commettere azioni scorrette a tuo nome o per diffondere informazioni riservate. Utilizza password sicure e diverse per ogni account social.
- Impostare un profilo social privato così da consentirne la visibilità solo agli amici che avrai autorizzato
- Controllare i contenuti in cui vieni taggato: questa opzione è fondamentale nel caso tu voglia che i contenuti in cui vieni taggato siano preventivamente autorizzati da te.
- Bloccare chi ti infastidisce e/o pubblica contenuti inappropriati e segnalarli
- Non aprire gli allegati delle e-mail provenienti da sconosciuti e verificate prima il nome dei mittenti e l’oggetto.
- Nelle chat con sconosciuti, nei forum, nei blog o nei giochi di ruolo non dare mai informazioni personali come cognome, età, indirizzo, numero di telefono del cellulare o di casa, scuola frequentata.
- Non incontrare mai persone conosciute su Internet senza avvertire i tuoi genitori. Se proprio vuoi farlo, prendi appuntamento in luoghi affollati e porta con te almeno due amici.
- Segnalare sempre qualunque cosa ai tuoi genitori, insegnanti o alla polizia postale. Ricorda che ogni attività virtuale è tracciabile e ci sono professionisti in grado di aiutarti.
Un passaggio fondamentale, anche se non è sempre facile, è cercare di creare con il proprio figlio o figlia adolescente un legame di fiducia in modo che sia possibile avere un dialogo costante ed avere le sue confidenze, per poter tempestivamente intervenire qualora fosse necessario. Panda Security comprende le preoccupazioni dei genitori e l’ardua sfida nel voler consentire ai propri figli di essere indipendenti e allo stesso tempo proteggerli.