Cingolani (AD Leonardo: “Cerchiamo hacker brillanti per gli algoritmi di cybersecurity”

La videointervista a Roberto Cingolani, AD e DG di Leonardo, a margine della presentazione del Piano industriale 2024-2028 del Gruppo “Tecnologia e sicurezza al servizio del Paese nel contesto europeo“, presso Sala della Regina di Montecitorio.

La videointervista a Roberto Cingolani, AD e DG di Leonardo, a margine della presentazione del Piano industriale 2024-2028 del Gruppo “Tecnologia e sicurezza al servizio del Paese nel contesto europeo“, presso Sala della Regina di Montecitorio.

L’AI dynamic cross domain per la sicurezza globale

Cingolani ha mostrato il sistema innovativo con cui Leonardo offre la global security, la nuova missione del Gruppo che guida: è un sistema multidominio, caratterizzato dai domìni terra, mare, aria, spazio e cibernetico con i ruoli centrali dello Space Cloud e della Cybersecurity: “Lo Spazio”, ha detto Cingolani, “sarà la sentinella di questo sistema ‘AI dynamic cross domain’ e per dare una risposta immediata ed efficace sono necessari i dati che provengono dallo Spazio in modo sicuro, per cui la cybersecurity diventa fondamentale”.

Disporre di un supercomputer e sistema di archivio cyber sicuri nello Spazio potrà infatti garantire agli utenti accesso a dati strategici quali quelli di comunicazione, osservazione della Terra e navigazione, ovunque, anche nei luoghi più remoti, e in qualsiasi momento. Non solo, un sistema di Space Cloud riduce significativamente le tempistiche di elaborazione dei dati, processati direttamente in orbita, fornendo informazioni in tempo reale, facilitando così operazioni multi-dominio e multi-nazione. Grazie al trasferimento delle sole informazioni di interesse a Terra, saranno lasciate libere le reti trasmissive per altri collegamenti e lo storage di dati in orbita rappresenterà anche un utile back-up dei centri di Terra più esposti a calamità naturali.

Va da sé che per garantire una sicurezza globale secondo il nuovo modello Leonardo, “che è un modello”,ha ricordato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè nell’introduzione, “da cui traggono benefeci sia il Gruppo sia il Sistema Paese e può dare un contributo anche alla Difesa europea”, sarà necessario investire come Italia sempre di più nello Spazio e nella Cybersicurezza.

Investire nella Cybersecurity e nello Spazio (i settori che attraggono già più investimenti)

Secondo la spesa totale per la Difesa NATO in Europa dal 1993 ai giorni nostri gli investimenti sulla cyber hanno raggiunto il primo posto con l’8,8%, seguiti da quelli per lo Spazio 7,6%, mentre la spesa per la Difesa è al 4,5%.

Siamo arrivati ai numeri che sono il cuore di ogni Piano industriale. “Arrivare a 21 miliardi di ricavi entro il 2028 con un +39% rispetto al 2023”, questo l’obiettivo fissato da Cingolani nel suo nuovo Piano.

Infine, per raccontare il valore di Leonardo per l’Italia e per il mondo parlano ancora altri dati:

  • È al 1^ posto in Italia nell’investimento sulla Ricerca e Sviluppo con 2,2 miliardi.
  • È al 2^ posto in Europa tra le aziende del settore Aerospazio e Difesa e per investimenti in Ricerca e Sviluppo
  • È presente in 150 Paesi in cui esporta prodotti e sistemi. L’export è circa l’85%.
  • Ha 12mila fornitori, l’86% in Italia sono PMI
  • Ha 53mila dipendenti nel mondo, di cui 33mila in Italia, con il 36% di laureati

“Questo dato mostra che dobbiamo reclutare giovani laureati, lo stiamo facendo”, ha detto Cingolani, “e abbiamo affidato solo a ricercatori under 35 gli 11 Leonardo Labs distribuiti sul territorio italiano”.

“Ma per attrarre giovani ricercatori di talento in Italia”, questo il messaggio conclusivo dell’AD di Leonardo, “è cambiare l’approccio anche a livello contrattuale. Ai ricercatori non interessa il contratto fisso, ma le migliori condizioni al mondo per fare ricerca. La Ricerca è come lo Sport. Al ricercatore come al calciatore interessa giocare nella migliore squadra. In questo momento. Ora. 
Per cui lo Stato dovrebbe garantire alle aziende italiane a livello contrattuale di pagare meglio oggi i ricercatori piuttosto che offrire loro un contratto a tempo indeterminato, che un ossimoro per chi fa Ricerca”.

Direttore responsabile, Giornalista

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