Attiva nel dark web, la piattaforma era utilizzata per lo scambio globale di materiale illegale da parte dei membri, in particolare immagini di abusi sessuali su bambini e adolescenti.
Boystown, una piattaforma per lo scambio di materiale pedopornografico con oltre 400mila iscritti su scala globale considerata come come “una delle più grandi piattaforme di pedopornografia sul darknet al mondo”, è stata smantellata, portando l’arresto di quattro persone. L’indagine, partita dalla Germania, ha avuto il supporto di Europol e delle polizie di Olanda, Svezia, Australia, Canada e Usa.
Tre uomini di età compresa fra i 40 e i 64 anni sono stati arrestati nel corso di sette blitz effettuati in Germania, mentre un altro uomo è stato arrestato in Paraguay su richiesta delle autorità tedesche. Quest’ultimo ha cittadinanza tedesca, si trova nella regione di Concepcion e verrà estradato in Germania sulla base di un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità di Francoforte.
Boystown: la rete pedopornografica più grande al mondo
Secondo le autorità tedesche, la piattaforma era utilizzata per lo scambio globale di materiale illegale da parte dei membri, in particolare immagini di abusi sessuali su bambini e adolescenti. Boystown sarebbe stata attiva almeno dal 2019, e avrebbe utilizzato dei server localizzati in Moldova. Ora le forze dell’ordine stanno procedendo all’identificazione di tutti gli utenti registrati.
La polizia criminale federale e l’Ufficio centrale per la lotta alla criminalità su Internet (ZIT) hanno dichiarato di aver già chiuso il forum di pedopornografia del sito, che era diviso in diverse aree per consentire un’archiviazione strutturata e un facile recupero dei contenuti, e diverse aree di chat, utilizzate dai membri per comunicare tra loro e scambiare filmati di abusi pedopornografici. Erano stati istituiti a questo scopo anche vari canali vocali per facilitare la comunicazione tra utenti.
Lo ZIT è stato fondato nel 2010 come unità speciale della Procura generale di Francoforte. È considerato il primo punto di contatto della polizia criminale federale per i reati commessi su internet, quando agli investigatori non è ancora chiaro a che giurisdizione ancorare singole responsabilità o nei processi di massa su tutto il territorio federale. Lo ZiT si occupa di reati come pedopornografia, traffico di armi e droga e contraffazione sul dark web, così come di furto di dati, attacchi hacker e incitamento all’odio su Internet.