L’ecosistema dei servizi e delle infrastrutture per la mobilità connessa e autonoma (Connected and automated mobility, Cam) si compone di innumerevoli soluzioni tecnologiche, frutto di investimenti e di un gran lavoro di sviluppo da parte di un’ampia e variegata platea di stakeholders, industrie e imprese.
Il tema della cybersecurity risulta quindi centrale dal momento che stiamo parlando di veicoli connessi in rete e fortemente caratterizzati dall’utilizzo di tecnologie software.
A chiedere più sicurezza informatica sono proprio i cittadini, i futuri passeggeri di questi mezzi connessi e a guida autonoma, che ovviamente esigono certamente mezzi confortevoli, ma anche affidabili, facilmente accessibili e sostenibili in termini ambientali.Scarica ora il Report Enisa
Il Rapporto Enisa
Il nuovo Rapporto pubblicato dall’Agenzia europea per la cyber sicurezza (Enisa), dal titolo “Cybersecurity stocktaking in the Cam”, è centrato proprio sui principali pericoli informatici che potrebbero riguardare reti, servizi e software relativi all’ecosistema Cam.
Le minacce informatiche d’altronde sono numerose e sempre più insidiose in termini di sicurezza di mezzi, infrastrutture ed esseri umani, per questo motivo la platea di soggetti interessati è vasta: dalle associazioni di settore agli operatori automotive, dai fornitori di servizi ai Governi e le Autorità regolatorie nazionali, dalle imprese dei sistemi di trasporto intelligente all’industria automobilistica, dagli fornitori di sistemi smart city ai fornitori di tecnologie software e hardware, fino agli operatori delle reti di telecomunicazione e ICT.
Cam e cybersecurity
Non meno importante ai fini dello sviluppo di questo nuovo tipo di mobilità pubblica e privata sono le disposizioni relative ai regolamenti di cybersecurity e agli upgrade software proposte dalle Nazioni Unite, adottate dal Forum Mondiale per l’Armonizzazione delle Normative sui Veicoli (WP.29), gruppo di lavoro della divisione Trasporti sostenibili della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE), che ora devono essere recepite dalla Commissione europea e dagli Stati membri.
Si tratta di un regolamento che dovrebbe entrate in vigore da luglio del 2022, finalizzato ad imporre a tutti gli stakeholders e in primis alle case automobilistiche standard molto elevati di cybersecurity.
Un mercato in crescita
Un nuovo studio pubblicato da Markets and Markets ha stimato che il mercato dei servizi e delle tecnologie cybersecurity per la mobilità connessa e autonoma potrebbe raggiungere i 4 miliardi di euro entro il 2025.
Un settore questo dalla Cam, infine, che complessivamente a livello globale potrebbe arrivare a valere più di 556 miliardi di dollari entro il 2026, secondo uno studio Allied Market Research.