Il Rapporto
Le nostre paure quotidiane sono spesso legate a fattori di rischio che vanno e vengono su un periodo di tempo di un anno. La percezione di una o più minacce varia quindi nel modo in cui noi tutti ci esponiamo ad esse, o immaginiamo di farlo. La stessa cosa accade con la cyber sicurezza e il clima che cambia.
Nell’ottavo Future Risk Report di AXA si esamina proprio la comprensione e la valutazione della percezione del rischio a livello di cittadini e consumatori, con uno studio che ha visto coinvolte 23.000 persone di 15 Paesi diversi e 2.500 esperti di 60 Paesi di tutto il mondo, su una selezione di 25 rischi generali.
Stati Uniti: timori per i cyber attacchi in aumento
Negli Stati Uniti è emerso che la prima preoccupazione per i cittadini e gli esperti risulta essere la cybersecurity.
L’accelerazione della transizione digitale, a livello di Pubblica Amministrazione e di industria, e il parallelo aumento di attacchi informatici sempre più dannosi e potenti, sta preoccupando seriamente gli americani.
Soprattutto, si legge nel commento dei ricercatori, è comune l’impressione che il Governo, né a livello locale, né federale, sia in grado di contrastare in maniera efficace tali attacchi.
La fetta di esperti che vede la cyber sicurezza tra i primi cinque posti, in termini di preoccupazione generale, è andata crescendo nel tempo, passando dal 54 al 61% dal 2018 ad oggi.
In Europa fanno più paura le alluvioni che il cyber crime
La cybersecurity per la prima volta raggiunge il primo posto di questa speciale classifica, negli Stati Uniti, posizionandosi al secondo posto invece in gran parte degli altri Paesi e delle altre aree geografiche del mondo.
In Europa, invece, la preoccupazione principale è rivolta tutta ai rischi legati ai cambiamenti climatici, soprattutto a causa della grande alluvione che ha riguardato questa estate la Germania più di tutti, ma anche Belgio e Francia.
Anche in Italia il timore per le conseguenze distruttive dei cambiamenti climatici sta prendendo il sopravvento su tutto, anche sull’emergenza sanitaria legata al Covid, che passa al secondo posto.
Siamo sempre più preoccupati di cosa ci aspetterà nei prossimi anni in termini di alluvioni, tornado, cicloni mediterranei, dissesto idrogeologico, ondate di calore e siccità.
L’Italia si scopre timorosa del clima che cambia
I partecipanti italiani sono risultati tra i più sensibili a questo rischio, soprattutto sugli effetti che si avranno tra 5-10 anni: il 76% degli esperti nostrani è convinto che la crisi climatica avrà conseguenze serie sulla società e l’economia (contro il 56% della media globale e il 62% di quella europea)
Esagerazioni? Difficile dare torto a chi si preoccupa per i cambiamenti climatici sempre più frenetici, veloci e violenti. Proprio in queste ore a Genova, Savona e altre zone della Liguria si iniziano a contare i danni di una nottata di grandi piogge (490 mm nelle ultime sei ore, cioè 490 litri per metro quadro!) e forti venti, con allagamenti stradali e cittadini, auto sommerse da acqua e fango e trasporti locali in tilt.
La Protezione civile ha annunciato l’allerta meteo rossa, la più alta.