Il presidente della Giunta regionale abruzzese ha inoltre dichiarato che “tutte le attività della Asl entro la prima settimana di giugno torneranno nella loro piena funzionalità”.
“Abbiamo subito un attacco da un virus nuovo, sconosciuto anche alle autorità inquirenti che lo stanno esaminando, proprio come si fa con i virus biologici, per costruire un nuovo livello di sicurezza a beneficio di tutti”.
Così il presidente della Giunta regionale abruzzese, Marco Marsilio, di Fdi, intervenendo nella seduta di ieri del Consiglio regionale all’Aquila sull’attacco informatico che lo scorso 3 maggio ha messo fuori uso, paralizzando servizi e prestazioni, il sistema informatico della Asl provinciale dell’Aquila. Presente in aula il direttore generale della Asl, Ferdinando Romano.
“Abbiamo subito un evento di eccezionale forza e di novità tecnologica che ha evidenziato un nuovo livello di resilienza, ha continuato Marsilio. “La notizia importante per i cittadini abruzzesi è che tutte le attività della Asl entro la prima settimana di giugno torneranno nella loro piena funzionalità”.
“Negli incontri con Procura e Polizia postale è stata ribadita l’opportunità di mantenere un forte riserbo sulle indagini – ha aggiunto il presidente della giunta regionale –. Mi sarei aspettato che la consegna della discrezione venisse raccolta, ma abbiamo dovuto fronteggiare una sproporzionata pressione da parte di chi ha ritenuto di strumentalizzare questa vicenda”.
Attacco informatico Asl 1 Abruzzo: ancora caos e polemiche
Sull’intera vicenda continuano le polemiche. Le parole del Presidente della Regione Marsilio sono state smentite proprio dal suo compagno di coalizione Lorenzo Sospiri non più di qualche giorno fa, quando il “Presidente del Consiglio regionale ha pubblicamente definito quello alla Asl1 un attacco prevedibile per la vetustà della rete, incalzando addirittura su come l’interruzione dei servizi sanitari, seguiti all’attacco abbia messo in pericolo la vita di cittadini abruzzesi”.
Per il Consigliere regionale Giorgio Fedele (M5S) che ieri in aula, insieme ai colleghi Domenico Pettinari e Pietro Smargiassi, ha dibattuto animatamente sul punto all’ordine del giorno.
“Il centrodestra continua a prendere in giro un bacino di utenza di circa 300mila abitanti. Non una parola è stata detta sull’enorme mole di dati sensibili rubati ai cittadini: ben oltre 500 GB di dati sensibili in mano a criminali; non una parola sui numerosi disservizi che ancora oggi paralizzano il sistema sanitario nella provincia dell’aquila; non una sola parola su quanto è stato fatto per evitare l’attacco hacker e cosa si è messo in campo per arginare al minimo i danni subito dopo l’attacco”.
I sindacati abruzzesi insorgono e chiedono udienza in Regione
Anche i sindacati chiedono chiarimenti e per questo motivo alle 11 di sabato all’aula “Dal Brollo” dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, la Fesica Confsal ha organizzato un’assemblea pubblica. “La grave violazione informatica ai danni della Asl sta ulteriomente congestionando i servizi sanitari a discapito di 300mila cittadini, causando la sottrazione di dati sensibili di lavoratori ed utenti – dicono Cgil, i sindacati dei medici, il Tribunale del malato “Salviamo i Nuclei di cure primarie” e le altre associazioni in una nota. “Questa ultima circostanza riduce ancora più l’esigilità del diritto alla salute delle nostre comunità già alle prese con un continuo, inesorabile e costante arretramento del sistema sanitario provinciale. Produce, inoltre, un aggravio di attività degli operatori, che pur con senso di responsabilità, si sono adoperati e si stanno adoperando nella totale assenza di comunicazione da parte di chi ne è deputato”.