Diciotto postazioni di gaming hanno favorito una proficua e stimolante discussione sotto la direzione dei Sottocapi di Stato Maggiore di Francia, Germania e Italia e del NATO ACT. L’articolo di Francesco Saverio Bucci dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
Si è svolta a Roma dal 26 al 28 giugno, presso il Centro Alti Studi per la Difesa, la Wargaming Initiative for NATO 2023 (WIN23). Promossa dalla Difesa italiana, francese e tedesca e assistita nello sviluppo dal NATO Allied Command Transformation (ACT) con l’obiettivo di rafforzare l’interazioni tra il mondo della difesa, l’accademia e l’industria. Il tema dell’iniziativa di questa edizione è stato “Understanding better and deciding faster, harnessing the power and potential of wargaming”, sottolineando l’importanza del wargame come parte dello sviluppo della warfare e del military decision making. All’evento hanno partecipato oltre trecento partecipanti, tra decision-maker civili e militari delle nazioni alleate, esperti di wargaming dell’industria e dell’accademia, provenienti da venticinque nazioni. Diciotto postazioni di gaming hanno favorito una proficua e stimolante discussione sotto la direzione dei Sottocapi di Stato Maggiore di Francia, Germania e Italia e del NATO ACT.
I wargames
I wargames sono piattaforme di analisi e di addestramento che simulano aspetti della guerra a livello tattico, operativo o strategico. Gli obiettivi sono esaminare concetti di combattimento, addestrare ed educare comandanti e analisti, esplorare scenari e valutare come le scelte di pianificazione possano influenzare gli esiti delle campagne a tutti i livelli del processo decisionale, offrendo l’opportunità di esplorare le minacce in un ambiente privo dei rischi reali, che consideri tutti i fattori che possano influire sulle operazioni all’interno dei cinque domini (terra, mare, cielo, spazio e cyber) e nell’ambiente cognitivo.
Gli obiettivi di WIN23, delineati dai promotori, sono stati individuati nel miglioramento e promozione della cultura del wargaming all’interno dei membri dell’Alleanza, rendendo queste piattaforme uno strumento standard sia per l’attività addestrativa che per la pianificazione, mediante lo sviluppo di wargames manuali (MWG) che digitali (CAW). Altra rilevanza emersa è l’ambire a sviluppare una cultura strategica rafforzando l’interoperabilità, attraverso l’uso dei wargames e aumentando la comprensione delle sfide future e favorendo un decision making più rapido.
Le attività svolte durante la WIN23
Le attività svolte durante la WIN23, oltre a mirare alla promozione dei benefici e alla progressione dello sviluppo di capacità di wargaming, ha previsto sessioni plenarie in cui si è discusso dello stato dell’arte delle tecnologie sviluppate, delle future evoluzioni delle capacità di wargaming, al fine di migliorare le sfide strategiche dell’Alleanza, nonché dell’acquisizione di consapevolezza e sviluppo di capacità da parte di decision-makers in un’era di impegnativi processi decisionali. L’evento ha offerto ai partecipanti anche l’opportunità di sperimentare in prima persona i vantaggi del wargaming durante le sessioni dimostrative inter agendo in prima persona mediante soluzioni, sia computer assisted che tabletop, frutto di intensa e impegnativa attività di ricerca del mondo accademico, dell’industria e della NATO.
I computer-assisted wargames presentati alla WIN23, sviluppati da industria, difesa e università, rappresentavano al meglio la stretta collaborazione tra i vari settori di sviluppo e lo scambio di know-how, permettendo l’incremento tecnologico delle piattaforme, mediante l’applicazione delle più recenti tecnologie. Interessante anche la discussione sull’implementazione delle capacità di wargaming in ambito logistico di una piattaforma creata, sviluppata, prodotta e sperimentata lo scorso anno durante un’esercitazione su larga scala dalla NATO. Il wargame è stato adattato specificamente ai requisiti logistici, integrando nei moduli le attività di “force deployment” e “sustainment missions”. Le lezioni, apprese dopo lo svolgimento dell’esercitazione, hanno permesso di ottenere significative informazioni sulla complessità nel condurre schieramenti rapidi di truppe su larga scala e sugli sforzi del sistema di comando e controllo a sostegno delle prime fasi di un’operazione.
Evidente l’acquisizione dei recenti sviluppi tecnologici nell’ambito dell’intelligenza artificiale, della ricerca di performanti capacità predittive e dell’utilizzo di digital twin nella progettazione e sviluppo di questi evoluti wargames. I CAW presentati sono stati caratterizzati dal dominio (terra, mare, cielo, spazio e cyber) e solo in alcuni casi gli sviluppatori hanno adottato il multi-domain e introdotto l’ambiente cognitivo, la “cognitive warfare”, come nuove sfide.
Il “cognitive”, derivante dalla cognizione, è l’azione mentale o il processo di comprensione, che comprende tutti gli aspetti della funzione intellettuale, inclusi gli aspetti subconsci ed emotivi che guidano la maggior parte del processo decisionale umano. La guerra, come “esperienza” della guerra, si riferiva originariamente alle attività e alle caratteristiche comuni del conflitto armato tra stati, governi o entità. Nel panorama moderno, c’è meno chiarezza sulle parti interessate, poiché i vari gradi di coinvolgimento organizzativo, culturale e sociale stanno diventando più comuni, così come l’estensione per procura dell’interesse nazionale. Tuttavia, le attività della guerra moderna non comportano necessariamente una componente “cinetica” o esiti direttamente tangibili, come l’acquisizione di risorse o territori, come con altre minacce ibride, gli avversari conducono la “cognitive warfare” lungo tutto il perimetro del conflitto mirando a rimanere nella “grey zone”, al di sotto della soglia del conflitto armato.
In ambito NATO, il progetto di ratifare un Cognitive Warfare Concept entro il 2024 si inquadra quale elemento fondante allo sviluppo del Warfare Development Imperative (WDI) – “Cognitive Superiority”. Gli sforzi condivisi in ambito atlantico mirano a contrastare la disinformazione ponendo come obiettivo lo sviluppo di un pacchetto di strumenti atti a combattere la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri.
Interessante anche la discussione sull’implementazione delle capacità di wargaming in ambito logistico di una piattaforma creata, sviluppata, prodotta e sperimentata lo scorso anno durante un’esercitazione su larga scala dalla NATO. Il wargame è stato adattato specificamente ai requisiti logistici, integrando nei moduli le attività di “force deployment” e “sustainment missions”. Le lezioni, apprese dopo lo svolgimento dell’esercitazione, hanno permesso di ottenere significative informazioni sulla complessità nel condurre schieramenti rapidi di truppe su larga scala e sugli sforzi del sistema di comando e controllo a sostegno delle prime fasi di un’operazione.
Conclusioni
La risultante scaturita dalla Wargaming Initiative for NATO 2023 è stata individuata nella necessità di rimarcare la peculiarità del wargaming come approccio innovativo – del tutto adatto come strumento di supporto all’analisi, alla formazione e alla sperimentazione – che permette di simulare operazioni militari utilizzando regole, dati, metodi e procedure caratteristiche e consentendo agli operatori di esercitarsi nel processo decisionale per comprendere appieno i potenziali scenari e la gamma di risposte disponibili.
L’articolo è di Francesco Saverio Bucci dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.