La “Protezione civile” della cybersicurezza nazionale sarà operativa dal primo gennaio 2022. L’ha assicurato il suo direttore generale.
“La ‘macchina’ sarà operativa dal primo gennaio 2022”, ha detto Roberto Baldoni nel corso della conferenza “Sviluppo e competitività con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale” organizzato dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI), presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica.
Baldoni (ACN): “Ora stiamo acquisendo competenze e professionalità, età media 38 anni”
“Ma già abbiamo iniziato ad effettuare un primo livello di operazioni”, ha aggiunto il dg dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale: “stiamo acquisendo competenze e professionalità:
- abbiamo inglobato le prime competenze dal Dis (60 esperti).
- è operativo da noi l’NCS (Nucleo per la cyber sicurezza Nazionale).
- ed ora guidiamo il CSIRT (Computer Security Incident Response Team – Italia).
38 anni è l’età media del personale dell’Agenzia cyber, ha rivelato Baldoni “Vi assicuro che questa giovane età ci dà velocità nel rispondere, in modo ottimo, ai trend che stiamo seguendo e l’età andrà diminuendo con le future selezioni nel 2022 e 2023”.
“Da gennaio 2022 al via la campagna di reclutamento”
I cyberdefender dell’Agenzia arriveranno a 90 unità entro la fine dell’anno, a 300 entro la fine del 2023 ed 800 entro il 2027. “La campagna di reclutamento partirà nel 2022”, ha annunciato Baldoni, che selezionerà sia uomini sia donne esperte di cybersicurezza “In questo settore c’è anche un problema di genere, di fuga di cervelli e di retribuzioni non adeguate”, ha rimarcato. “Vanno riportati in Italia i giovani persi all’estero. Mi impegnerò personalmente per riportarli. Le esperienze che hanno acquisito all’estero i nostri giovani talenti devono diventare un asset strategico per il Paese”.
“La workforce è necessaria per rispondere all’esigenza di sovranità digitale nazionale ed europea” e con l’Agenzia Cyber “vogliamo giocare da enzima tra pubblico e privato per realizzare insieme tecnologie nazionali ed europee che permettano di sopravvivere alle complessità tecnologiche, come cloud e 5G”.
“Sviluppare tecnologia trusted”
In altro recente intervento, Baldoni ha indicato la necessità di “sviluppare tecnologia trusted”, perch è consapevole dei rischi sulla protezione dei dati nell’affidarsi ai grandi player stranieri.
“Il sistema è più resiliente se diversifichiamo i fornitori”, questo il suo mantra.
Per questo ha individuato una soluzione.
“Abbiamo tutte le possibilità, grazie ai nostri giovani e aziende e campioni nazionali, di sviluppare pezzi della tecnologia importanti che ci consentono di controllare cosa fanno le altre tecnologie. E quindi di avere la possibilità di un controllo sui nostri dati e sulle nostre informazioni: questo è il primo obiettivo a cui dobbiamo tendere”, ha svelato il dg il 15 ottobre al convegno “Dalla sicurezza aziendale alla sicurezza collettiva”, organizzato da Humint Consulting.
Concretamente si punta a “sviluppare tecnologie e tool insieme ai centri di ricerca e alle aziende specializzate nella sicurezza informatica, perché conoscono i problemi, come li conosciamo noi dell’Agenzia, il pubblico. In questo modo saremo in grado di mettere sul mercato nostre tecnologie trusted”. È questa la visione di Baldoni per l’Agenzia.
“Partnership pubblico-privata per realizzare soluzioni cyber in Italia con fondi europei”
Da realizzare con la forte partnership pubblico-privata: “L’Agenzia tra le sue competenze ha quella di diventare centro nazionale di competenza”, ha detto il dg, “e vogliamo mettere in collaborazione centri di ricerca e aziende private per realizzare tecnologie cyber, anche per gli ospedali, da mettere sul mercato: questo significa PIL e resilienza per il Paese”.
Come farlo? “Attingendo il più possibile”, ha concluso, “a una parte dei 10 miliardi di euro di fondi europei, attraverso il Centro europeo di competenza per la cybersicurezza, e con il PNRR”.