La complessa attività investigativa, con anche il supporto dell’Europol, è avviata nel mese di luglio 2018 nell’ambito di una mirata strategia investigativa di contrasto al “Napoli Group”, ha focalizzato i principali collettori distributivi attivati nei marketplace del darknet e social – media, mediante pagamenti in criptovalute.
È stato sgominato un traffico transnazionale di banconote false vendute nel dark-web, che aveva nel Napoletano il suo centro operativo.
Ad Arzano, in provincia di Napoli, è stata individuata la stamperia clandestina digitale per la produzione delle banconote false, attrezzata con apparecchiature (stampanti e computer) altamente performanti.
Le indagini, condotte dal Comando Antifalsificazione Monetaria, comandato dal Col. Giuseppe Cavallari, con il supporto del Reparto Tecnologie Informatiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, hanno accertato e bloccato il giro delle banconote false, che venivano vendute attraverso un vendor attivo sui marketplace dal 2012, il quale, spiegano i Carabinieri, “ricorrendo a complessi processi di anonimizzazione telematica, gestiva i pagamenti in criptovalute e le conseguenti forniture effettuate da spedizionieri che inviavano plichi e pacchi postali – celando la valuta falsa all’interno di materiale vario (giocattoli, manufatti in legno, ecc.)”.
Il frutto delle indagini
Al momento, 8 sono le persone indagate, di cui una in carcere e 5 agli arresti domiciliari. E sono stati sequestrati:
- 41 plichi postali all’atto della consegna in Italia e diversi paesi esteri;
- banconote false di vario taglio (20, 50 e 100 euro), per complessivi 120.000 euro
- nonché numerosi “device” utilizzati per le transazioni operate nel darknet e per i trasferimenti di criptovaluta.
- Durante l’operazione sono stati arrestati in flagranza 31 persone che avevano perfezionato l’acquisto delle banconote false sul dark-web, localizzati in Italia e all’estero;
La complessa attività investigativa con il supporto anche dell’Europol
L’attività investigativa è stata complessa, avviata nel mese di luglio 2018 nell’ambito di una mirata strategia investigativa di contrasto al “Napoli Group”, ha focalizzato i principali collettori distributivi attivati nei marketplace del darknet e social – media, mediante pagamenti in criptovalute.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno consentito di accertare l’operatività dell’associazione per delinquere strutturata per la gestione di una rete distributiva contigua alle più temibili filiere produttive partenopee, con terminali in Italia (province di
Gorizia, Firenze, Catania, Salerno) e all’estero (Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Indonesia, Irlanda, Lettonia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna e Ucraina).
L’estensione internazionale delle investigazioni ha visto:
- Il coinvolgimento di numerosi stati europei con collaborazione delle Autorità austriache;
- Il finanziamento ed il supporto di Europol per il collegamento con le polizie estere interessate.