Domani al Copasir, secondo la normativa, Mantovano può comunicare anche il nome del nuovo direttore generale dell’ACN.
Ai più sono apparse a sorpresa le dimissioni di Roberto Baldoni da direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), ma la perdita di fiducia del governo nei suoi confronti è maturata nell’ultimo mese circa e non è strettamente legata ai recenti episodi di comunicazione. Ossia al primo del 3 febbraio scorso, quando l’ACN ha diffuso l’allarme dal tono “Italia sotto attacco hacker”, ma poi smentito, nei fatti, il giorno dopo dal vertice a Palazzo Chigi: “In Italia nessuna Istituzione o azienda primaria che opera in settori critici per la sicurezza nazionale è stata colpita”. Realmente sono stati colpiti solo 19 server di entità secondarie sul territorio nazionale.
Il secondo vulnus comunicativo riguarda la Strategia Nazionale per la Cybersicurezza, perché una collaboratrice di una società di consulenza è risultata essere l’autrice materiale dei file della strategia cyber del nostro Paese: un autogol clamoroso dal punto di vista della comunicazione istituzionale esterna, nonostante ci sia un accordo di consulenza tra l’agenzia e la società.
Forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
Chissà.
È da circa un mese, dunque, che i rapporti tra governo-Baldoni si sono incrinati.
Così, il Sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, ossia il capo politico dell’Agenzia cyber nazionale, ha iniziato ad aprire il “dossier ACN”. E ieri Mantovano ha convocato Baldoni per comunicargli il cambio di nomina.
Domani al Copasir, secondo la normativa, Mantovano può comunicare anche il nome del nuovo direttore generale dell’ACN
“Riferisco domani al Copasir”, ha detto, oggi, Mantovano, rispondendo ai giornalisti fuori da Palazzo Chigi sulle dimissioni del professore. Domani al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, secondo la normativa, Mantovano può comunicare anche il nome del nuovo direttore generale. È l’articolo 2 del decreto-legge, che ha istituto l’ACN, a definire questo passaggio chiave: “Il presidente del Consiglio dei ministri o l’Autorità delegata informa preventivamente il presidente del Copasir circa la nomina e la revoca del direttore generale e del vice direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”.
Infatti, è stato già individuato il profilo del nuovo direttore generale che ha registrato la fiducia di Mantovano e, naturalmente, l’assenso della premier Meloni.
Un nuovo DG a cui sia ben chiaro il collocamento istituzionale di ACN, che è sì anche Autorità nazionale per la cybersicurezza, ma non indipendente e autonoma come Antitrust, Agcom e Garante Privacy. È, infatti, un’Agenzia. Non ha quindi prerogative di indipendenza tipiche delle autorità regolatorie, ma l’obbligo di allinearsi alle strategie del governo.
Il ruolo guida di ACN, appena liberato, sarà a breve riassegnato. Al nuovo direttore generale, di cui presto sapremo il nome, il nostro in bocca al lupo per le tante sfide da affrontare e governare insieme all’esecutivo e a Roberto Baldoni un grazie per aver prima disegnato, poi strutturato e guidato la prima Agenzia per la Cybersicurezza italiana e per aver ridefinito la governance della cybersicurezza in Italia.