Franco Gabrielli, sottosegretario di Stato con delega alla cybersecurity, è tornato a parlare dell’Agenzia a margine della cerimonia di consegna della laurea honoris causa dell’Università degli Studi di Udine.
Per l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli “Il PNRR è un appuntamento importante per la sicurezza, è un’occasione per creare un polo strategico nazionale, un cloud che garantisca la conservazione e la tutela dei dati delle pubbliche amministrazioni, sia centrali, sia locali”.
Lo ha detto oggi a Udine il sottosegretario con delega alla cybersecurity, a margine della cerimonia di consegna della laurea honoris causa che l’ateneo friulano gli ha conferito in occasione dell’apertura dell’anno accademico in comunicazione multimediale e tecnologie dell’informazione. Dopo il conferimento della laurea, Gabrielli ha tenuto la sua lectio dal titolo “La minaccia cybernetica. Dalla consapevolezza alla resilienza”.
“Accanto al ruolo delle istituzioni e del governo, che ha creato l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale – ha proseguito Gabrielli – c’è, però, il tema fondamentale del comportamento e del modo di essere dei cittadini e degli utenti, perché anche nel mondo cibernetico la differenza la fa la componente umana”.
Gabrielli: “Serve uno sforzo comune per la sviluppare una cultura cyber”
Sul tema centrale della sua lectio magistralis, la “resilienza” agli attacchi informatici, Gabrielli ha precisato che significa “abituarci ad avere tutta una serie di accortezze che oggi ci appaiono non necessarie, perché viviamo il mondo cibernetico come qualcosa che non appartiene alla realtà e che ha una forte connotazione di evanescenza, e invece dobbiamo iniziare a considerare che è la realtà”.
Gabrielli ha poi sottolineato che “una parte significativa dello sforzo che dobbiamo fare è una delle missioni della nuova agenzia per la sicurezza cibernetica voluta dal Governo, cioè costruire una cultura della sicurezza“. Sui tempi per realizzarla, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia, Gabrielli ha evidenziato che l’Italia “è partita un po’ con l’handicap, quindi dobbiamo recuperare il tempo, ovviamente tenendo conto che il tempo nel dominio cibernetico è molto veloce”. Dunque, ha concluso il sottosegretario, “queste misure ci mettono nella condizione di intraprendere un percorso, la strada è ancora lunga”.
Acn, al via il trasferimento di 60 esperti dal DIS
Nel frattempo l’Acn prende sempre più forma. Ad inizio di novembre sono iniziati i trasferimenti dal DIS gran parte del personale inquadrato nell’organico iniziale dell’Agenzia. Si tratta per ora di circa 70 persone, che diventeranno 90 entro la fine dell’anno con traslochi anche da altre amministrazioni. Nel 2022 nuovi ingressi arriveranno anche da concorsi. Gli obiettivi previsti dalla legge sono di giungere ad un organico di 300 persone nel 2023 che saliranno a 800 nel 2027.
“La campagna di reclutamento partirà nel 2022 e selezioneremo sia uomini sia donne esperte di cybersicurezza in quanto in questo settore c’è anche un problema di genere, di fuga di cervelli e di retribuzioni non adeguate”, ha recentemente annunciato il suo direttore generale Roberto Baldoni. “Con una età media del personale di 38 anni”, ha detto il direttore, “saremo in grado di dare velocità ai trend che stiamo seguendo e l’età andrà diminuendo con le future selezioni nel 2022 e 2023”.