E’ un mix di bufale, fake news e vere e proprie frodi. False notizie “camuffate” da altri siti di informazione, tra i tanti anche Repubblica.it, veicolate sia tramite pagine Facebook taroccate (come “LaReppublica”, al momento chiusa) che attraverso alcuni circuiti pubblicitari e soprattutto tramite campagne pubblicitarie sempre tramite il social network di Mark Zuckerberg.
Pseudoarticoli che contengono “notizie” roboanti come la vendita dell’iPhone X a un euro, il nuovo Galaxy S9 sempre a un euro o la tabaccheria miracolosa di Torino dove si riscuoterebbero vincite di 20 volte superiori alla media nazionale. Sono truffe ai danni della nostra testata e dei lettori, che conducono puntualmente gli utenti su pagine in cui vengono spinti a inserire i propri dati, magari della carta di credito, per finalizzare un miracoloso acquisto, attivare costosi abbonamenti o concedere altri tipi di informazioni.
LA TRUFFA ‘VESTITA’ DA INFORMAZIONE
Phishing online come si conosce da tempo. Lo schema è vecchio come il web: puntare sulle notizie troppo belle da poter essere vere e spingere gli utenti a concedere informazioni personali o finanziarie. Salvo poi finalizzare una frode. Il punto è che è avvenuto un salto di qualità: si sfrutta infatti la popolarità e l’attendibilità di una testata (accade per Repubblica.it come per altri siti di informazione online) copiandone la grafica, replicando il layout degli articoli soprattutto nella nuova versione per smartphone e spesso inserendo anche alcune delle firme più note per far credere al lettore di essere arrivato su una vera pagina di Repubblica.it. Ovviamente i domini e le url non appartengono in nessuna maniera a Repubblica.it. Si tratta spesso di fantomatici blog o siti alternativi, che i sistemi antivirus più aggiornati segnalano anche come sospetti o malevoli se si tenta di accedere da desktop ma che da mobile incontrano meno difficoltà ad aprirsi.
LA DIFFUSIONE SUI SOCIAL NETWORK
Uno dei punti chiave sono le sponsorizzazioni accettate da Facebook, canale principale attraverso cui queste fake news in salsa truffaldina riescono a circolare vorticosamente. In certi casi viene sfruttato solo lo “snippet” per il social, cioè una finta anteprima di Repubblica.it che conduce direttamente a url (che non riportiamo per ovvie ragioni) che nulla hanno a che vedere con il sito. In altre occasioni viene invece riprodotto uno pseudoarticolo contenente dei link – spesso sotto forma di vere e proprie indicazioni per aggiudicarsi l’offerta in questione – che, appunto, conducono alle landing page malevole. Come hanno segnalato molti lettori, si creano conseguenze nefaste: diversi utenti incappati nelle notizie zombie si sono fidati dei finti pezzi proprio perché camuffati da Repubblica.it e hanno seguito la trafila indicata da alcuni presunti concorsi o gruppi d’acquisto per assicurarsi uno smartphone di ultima generazione a un euro. Finendo per cadere nella rete dell’inganno, attivando salati abbonamenti o subendo pesanti addebiti sulla propria carta di credito.