Vi siete mai chiesti quanto guadagnano i cybercriminali per le loro azioni? Secondo l’ultimo studio sulle macroeconomie del cybercrimine, le entrate dei criminali informatici in tutto il mondo sarebbero almeno di 1,5 trilioni di dollari.
La ricerca, condotta dal docente universitario in criminologia dell’Università del Surrey, il dott. Michael McGuire, si basa sulle collaborazioni del Government Communications Headquarters (GCH) del Regno Unito, dall’FBI statunitense, dall’Europol, dalle istituzioni finanziarie globali e persino dagli addetti alla sicurezza nascosti che si sono infiltrati nel dark web.
Lo studio espone la professionalizzazione della criminalità informatica e spiega in dettaglio come i profitti criminali informatici vengono acquisiti, riciclati, spesi e reinvestiti.
Lo studio indica la stima complessiva composta da utili in:
- 860 miliardi di dollari da mercati online illeciti / illegali
- 500 miliardi di dollari dal furto di proprietà intellettuale
- 160 miliardi di dollari dal trading di dati
- 1,6 miliardi di dollari dal crimeware-as-a-service
- 1 miliardo dai ransomware
“Il crimine informatico non può più essere paragonato a un business perché ora è un’economia, con una rete di profitti interconnessi che offusca le linee tra il legittimo e l’ illegittimo”, ha dichiarato il dott. McGuire.
“Stiamo esaminando una gamma iper-connessa di agenti economici, relazioni economiche e altri fattori ora in grado di generare, sostenere e mantenere livelli di introiti criminali senza precedenti”, ha affermato McGuire.