Il settore cyber e IT entrano a far parte del Wassenaar Agreement. Un’intesa multilaterale legata al regime di controllo delle esportazioni (MECR).
Obiettivo: contribuire alla sicurezza e stabilità regionale e internazionale, promuovendo la trasparenza e la responsabilizzazione nel trasferimento di armi convenzionali, nonché beni e tecnologia dual-use. Il gruppo dei membri, tra cui c’è l’Italia, è di 42 paesi. L’ultimo dei quali, l’India, vi ha aderito in occasione dell’ultima plenaria (Vienna 6-7 dicembre). Durante l’incontro, infatti, sono stati aggiunti alla lista dei prodotti dual-use alcuni software e dispositivi IT, definite cyber weapons. L’elenco è stato stilato da un gruppo di esperti, che vi ha lavorato da giugno del 2016, cercando allo stesso tempo di non limitare o compromettere la libertà di internet. Bloccati, invece, le piattaforme e le tecnologie legate ai software intrusivi.
In ambito tecnologia e IT il Wassenaar Agreement ha stilato una lunga lista hardware e software
La lista dei prodotti cyber e IT del Wassenaar Agreement è lunga e variegata. Al suo interno ci sono dalle memorie non volatili ad alcuni microprocessori, ai transistors a microonde che operano su alcune frequenze a generatori e analizzatori di segnali. Per la parte software, invece, si va da quelli con alcune caratteristiche per la crittografia ai sistemi, gli equipaggiamenti e ai componenti per compromettere, bypassare o indebolire la information security. Non mancano anche certi sensori e laser. Nel caso di tutto ciò che è legato, peraltro, alla parte informatica, si sottolinea che i paesi sottoscrittori dell’accordo riconoscono l’importanza di avere controlli comprensivi. In particolare sul suo trasferimento anche attraverso modi intangibili. Cioè in via elettronica, telefonica o fax. Allo stesso modo si dovrà prestare attenzione anche alla tecnologia intangibile.