In linea con quanto già proposto nel Piano 2024-2026, una delle principali novità dell’aggiornamento 2025 riguarda la Sezione III – Strumenti. Si tratta di 16 strumenti operativi, con altrettante schede descrittive, che le amministrazioni possono prendere a riferimento come modelli di supporto, esempi di buone pratiche e check-list per pianificare i propri interventi.
AgID ha pubblicato l’aggiornamento 2025 del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024–2026 che fornisce nuovi elementi allineati agli scenari e alla normativa in costante cambiamento.
Aggiornamento 2025: le principali novità
La nuova versione rappresenta l’aggiornamento 2025 del Piano 2024-2026 che sostanzialmente mantiene gli stessi obiettivi e gli stessi target da raggiungere. Solo alcuni di essi, infatti, sono stati rimodulati per adeguarli ad interventi riguardanti la normativa o nuove regole sopraggiunte. Il Piano, in questa logica, diventa un documento in progress, e gli aggiornamenti annuali previsti nel triennio di riferimento ne sono uno strumento operativo per un costante supporto e indirizzo strategico verso l’utente finale.
L’aggiornamento 2025 del Piano introduce diverse novità e aggiornamenti rispetto all’edizione precedente. Ecco una sintesi dei punti più importanti:
- Aggiornamento e Allineamento: L’aggiornamento è necessario per allineare il piano agli scenari e alle normative in costante cambiamento, rendendo disponibili dati e informazioni aggiornate. Nonostante ciò, gli obiettivi e i target rimangono sostanzialmente invariati, con alcune rimodulazioni per adeguarli a nuove normative.
- Struttura del Piano: Il piano è articolato in tre parti: componenti strategiche, componenti tecnologiche e strumenti. La parte sugli strumenti è una novità di questa edizione e include modelli di supporto, esempi di buone pratiche e checklist.
- Ecosistema Digitale: Viene introdotto il concetto di ecosistema digitale amministrativo, sottolineando la necessità di un approccio integrato che coinvolga organizzazione, processi, regole, dati e tecnologie. È fondamentale la mappatura di questi aspetti e lo scambio di buone pratiche per diffondere una cultura amministrativa digitale.
- Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO): Gli obiettivi di digitalizzazione, semplificazione e reingegnerizzazione devono essere inclusi nel PIAO.
- Responsabile per la Transizione Digitale (RTD): Viene ribadita l’importanza del ruolo del RTD e dell’Ufficio per la Transizione Digitale (UTD), con la possibilità di nomine in forma associata. AGID ha pubblicato un “Vademecum per la nomina del RTD e la costituzione dell’UTD in forma associata”.
- Formazione e Competenze: Viene data enfasi all’incremento delle competenze digitali, con azioni volte a incentivare l’accesso alle discipline ICT e a supportare la formazione dei dipendenti pubblici su temi specialistici. Il PNRR sostiene queste azioni, mirando anche a creare “comunità di competenze”.
- Monitoraggio: Il monitoraggio della trasformazione digitale avviene attraverso la misurazione dei risultati attesi e delle linee di azione, nonché attraverso il monitoraggio della spesa ICT. L’Osservatorio per la digitalizzazione del Paese raccoglie dati sul territorio, con particolare attenzione ai Comuni.
- Acquisti ICT: La spesa in ICT è in aumento e le progettualità si focalizzano sull’aggiornamento dell’esistente, con limitati investimenti verso soluzioni innovative e intelligenza artificiale. Gli acquisti di innovazione sono indirizzati verso la sperimentazione di modelli di commercializzazione di soluzioni di IA. La digitalizzazione degli acquisti pubblici è fondamentale per snellire le procedure e aumentare la trasparenza.
- Appalti: Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici introduce il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e il principio del risultato come criterio prioritario. Si promuove la collaborazione tra le amministrazioni nella fase di progettazione degli acquisti. I soggetti aggregatori devono digitalizzare la fase di esecuzione dell’appalto e mettere a disposizione piattaforme che digitalizzano l’intero ciclo di vita dell’appalto.
- Gare Strategiche: Le amministrazioni possono accedere a un piano ricco di gare strategiche, ampliate con nuove edizioni. AGID monitora le gare e fornisce informazioni aggiornate sul sito. Le gare strategiche sono raggruppate in macroaree di servizi: sicurezza, servizi applicativi cloud, sanità digitale, public cloud, digital transformation e data management.
- Interoperabilità: L’interoperabilità è un tema trasversale a tutti i capitoli, con particolare attenzione alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Le PA devono partecipare alla definizione di pattern e profili di interoperabilità.
- Servizi Digitali: Il miglioramento della qualità e dell’inclusività dei servizi pubblici digitali è essenziale. Si sottolinea la necessità di semplificare i procedimenti e di adottare un approccio sistematico alla gestione dei processi interni.
- Piattaforme Nazionali: Viene data enfasi alle piattaforme nazionali come PagoPA, AppIO, SPID, CIE, Fascicolo Sanitario Elettronico, SUAP/SUE e SIOPE+. L’IT-Wallet è una nuova piattaforma introdotta nello scenario.
- Dati: Viene sottolineata l’importanza di una semantica comune nello scambio dei dati per garantirne la “coerenza semantica”. È necessario il monitoraggio del riutilizzo dei dati resi disponibili dalle pubbliche amministrazioni. Si promuove un approccio “use case driven” per la documentazione e la condivisione dei dati.
- Intelligenza Artificiale (IA): L’IA è vista come una tecnologia utile per la modernizzazione del settore pubblico. L’AI Act introduce una sfida in materia di normazione tecnica e il PNRR prevede misure di finanziamento per la ricerca e lo sviluppo di piattaforme di IA. Sono state avviate sperimentazioni sull’uso di algoritmi di IA generativa. Si promuove lo sviluppo di “ambienti” per l’apprendimento e lo sviluppo delle competenze sull’IA. Le pubbliche amministrazioni devono analizzare i rischi associati all’impiego di sistemi di IA e adottare la classificazione dei sistemi di IA secondo le categorie di rischio definite dall’AI Act.
- Basi di Dati: Si prevede lo sviluppo di raccolte di dataset per l’IA nella Pubblica Amministrazione.
- Cloud: La migrazione verso il cloud è un obiettivo prioritario, con la necessità di gestire al meglio il trasferimento di dati, servizi e applicativi entro il 30 giugno 2026. Le PA possono fare riferimento al sito cloud.italia.it per il supporto alla migrazione.
- Sicurezza Informatica: La sicurezza e la resilienza delle reti e dei sistemi sono fondamentali per garantire la sicurezza del Paese. Sono state destinate risorse alla sicurezza cibernetica e alle misure per migliorare la postura di sicurezza del sistema Paese. Le PA devono definire i presidi per la gestione degli eventi di sicurezza e formalizzare i processi e le procedure.
- Strumenti: La parte terza del piano include 16 schede descrittive di strumenti, con ulteriori 11 schede che sono un contributo delle amministrazioni. Questi strumenti includono iniziative di procurement, mappature delle gare strategiche, vademecum per la nomina del RTD, e altri ancora.
- Aggiornamenti: Sono state introdotte alcune modifiche come il tema dell’IT-Wallet, l’aggiornamento del tema SUAP-SUE per l’adeguamento al PNRR, e l’introduzione del nuovo risultato atteso su SIOPE+.
- Valore Pubblico: Si sottolinea l’importanza della creazione di valore pubblico territoriale, ovvero il benessere complessivo e multidimensionale del territorio.
Il Piano è uno strumento di fondamentale importanza per indirizzare la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione italiana. In un contesto socio-economico in rapida evoluzione, l’informatica e le nuove tecnologie rivestono, infatti, un ruolo strategico, richiedendo un’accurata pianificazione nel settore pubblico.