Space & Underwater: l’Italia in prima linea per la sicurezza delle nuove infrastrutture critiche

I partecipanti del panel “La Cybersecurity nello Spazio e nell’Underwater”, alla conferenza Space & Underwater in corso a Roma, si sono confrontati esperti di vari settori, sia del pubblico che del privato, anche dal punto di vista legale. Cosa hanno detto.

L’interconnessione globale e la crescente dipendenza dalle tecnologie digitali hanno esteso il cyberspazio a nuovi domini, un tempo considerati remoti e inaccessibili: lo Spazio e l’ambiente sottomarino.  Questa espansione porta con sé nuove sfide per la cybersecurity, in quanto satelliti,  stazioni spaziali e infrastrutture sottomarine critiche, come cavi e pipeline, diventano potenziali bersagli di attacchi informatici.

La sicurezza di questi sistemi è cruciale non solo per garantire la continuità delle comunicazioni globali, la navigazione e l’osservazione della Terra, ma anche per proteggere infrastrutture strategiche come quelle energetiche e di difesa. Durante il panel “La Cybersecurity nello Spazio e nell’Underwater”, alla conferenza Space & Underwater in corso a Roma, si sono confrontati esperti di vari settori, sia del pubblico che del privato, anche dal punto di vista legale.

La geopolitica guida i cambiamenti globali

“Proteggere le informazioni e le comunicazioni è, ovviamente, un asset centrale. Siamo in uno scenario immerso in conflitti globali, che hanno posto in evidenza la fragilità di alcune infrastrutture” afferma Stefano Mele, Head of Cybersecurity & Space Law Department Gianni & Origoni. “Avere oggi un vantaggio militare, operativo, tattico, vuol dire puntare allo Spazio e ai cavi sottomarini per sabotarli o controllarli. La direttiva Nis 2, una delle norme europee che più ci vedrà impegnati nei prossimi anni, guarda alla protezione delle infrastrutture terrestri e spaziali. Non è fantascienza ma possibile realtà”.

La componente di middle-stream, quella di terra, è il campo di interesse della società di servizi Telespazio. “Antenne, centro di controllo, di emissione, sono gli elementi a cui poniamo la massima attenzione” spiega Marco Brancati, Chief Technology & Innovation Officer, Telespazio. Va ricordato che l’intera filiera deve essere compliant con i requisiti di sicurezza. Quando in un sistema complesso, i vari sotto-sistemi sono di responsabilità dei singoli supplier, l’anello più debole è quello che può far venir meno la resilienza di tutti gli altri”.

I paradigmi spaziali

C’è pero sicurezza “nello” Spazio, “dallo” Spazio e “per” lo Spazio. E di terra si occupa Giuseppe Mocerino, Presidente di Netgroup. “Abbiamo una nuova visione sui prossimi 30 anni. Quando parliamo di crittografia avanzata non ci riferiamo solo alla sicurezza del dato ma alla possibilità di generare autonomia, che trova realizzazione in Iris 2. Appena 290 satelliti in media e bassa orbita riescono a garantire sicurezza, robustezza e copertura, per garantire nuovi servizi commerciali, anche governativi. La sovranità spaziale europea è questa”. Secondo Mocerino, Iris 2 consentirà al blocco europeo di adottare una vera indipendenza, guardando con prospettive rosee verso il domani.

“Ma Iris 2 è anche la dimostrazione che aziende e istituzioni possono lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune. Un aspetto che è necessario per puntare gli investimenti e fare sistema. L’Italia, nel programma Iris 2, è individuata come terzo partner. La scalabilità della nuova architettura nello Spazio faciliterà la creazione di hub regionali, un qualcosa mai avvenuto prima. Infine, il fattore umano, che resta critico in uno scenario in cui la tecnologia è preponderante ma che non può tralasciare le persone”.

Investire nel futuro

È interessante notare come la sicurezza spaziale sarà sempre più quantica. In che senso? “Tramite i fotoni, la luce che, viaggiando tramite vetro e fibre ottiche nello Spazio, realizzerà la quantum-communication”. A dirlo è Tommaso Occhipinti, Co-Founder e CEO di QTI. QTI (Quantum Telecommunications Italy) è una startup italiana che si occupa di comunicazioni quantistiche su fibra ottica. In particolare, è specializzata in Quantum Key Distribution (QKD). QTI sviluppa, produce e installa sistemi QKD che permettono di scambiare chiavi crittografiche in modo sicuro, sfruttando i principi della meccanica quantistica.

Questa tecnologia garantisce una sicurezza praticamente assoluta, in quanto qualsiasi tentativo di intercettazione altera lo stato dei fotoni e viene immediatamente rilevato. “QTI è un provider di sistemi QKD per la realizzazione della rete di comunicazione quantistica italiana ed europea (progetto EuroQCI).”La Difesa italiana è molto interessata a queste tematiche. Nel nostro piccolo, stiamo lavorando con il CNR per fare distribuzione quantica sott’acqua, senza fibra ottica. Siamo molto avanti, più di quanto si pensi”.

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