Cybercrime, PMI le più colpite nel 2017

La minaccia cyber cresce e si diversifica. Contrasto e prevenzione svolta da aziende e pubblica amministrazione sono fattori anch’essi in aumento. Ma l’allerta è sempre più alta.

Come è emerso ieri al convegno “L’evoluzione della sicurezza nell’ecosistema 4.0” organizzato da Nòva 24 – IlSole24Ore a Roma nella facoltà di Ingegneria dell’Informazione, informatica e statistica dell’università «La Sapienza». Un confronto tra l’azione pubblica e privata contro una criticità incombente e costante.

I rischi per le Pmi, l’azione pubblica
Osserva Roberto Baldoni, ordinario a «La Sapienza» e direttore del laboratorio nazionale di cybersecurity del Cini (consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica): «Tutte le grandi aziende, le banche, le infrastrutture critiche e le grandi organizzazioni governative subiscono centinaia di attacchi al giorno. Il 47% delle piccole e medie imprese italiane sono state colpite nel 2016 secondo la Banca d’Italia. Ma questo dato – rileva Baldoni – crescerà di almeno sette punti nel 2017 a causa di attacchi su larga scala avvenuti quest’anno”» E il direttore generale di AgiD (Agenzia per l’Italia digitale), Antonio Samaritani, ha spiegato l’impegno progressivo di AgiD per la pubblica amministrazione: «Per il Cert (computer emergency response team, n.d.r.) nazionale siamo arrivati in poco tempo a 53mila utenti al mese, in un circuito internazionale dove la nostra credibilità cresce».

La sfida delle imprese
Gianfilippo D’Agostino, vicepresidente Unindustria con delega alla trasformazione digitale, ricorda: «La cybersecurity diventa essenziale in un quadro che comprende anche la fiducia digitale: relazioni sicure e trasparenti e un impegno tra impresa, partner, clienti e dipendenti». Sottolinea Gerardo Iamunno, vicepresidente Unindustria: «Le Pmi stanno uscendo dalla crisi. Alcune trovano ancora difficoltà ad adottare soluzioni digitali ma occorre farlo per essere più competitivi. Anche se si espongono i processi produttivi a rischi maggiori». Francesco Teodonno (security leader Ibm), Leopoldo Genovesi (ad di Trust Technologies – gruppo Tim) e Fabrizio Longo (direttore Audi Italia) hanno raccontato l’impegno delle loro aziende nella cybersecurity. Sul cloud computing (Tim), l’intelligence analysis (Ibm) e la trasformazione di processi di sviluppo prodotto (Audi). Sfide incessanti e continue: non concedono mai di abbassare la guardia.

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