Lo ha detto Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), nel corso della della IX edizione della History and Politics Summer School, che dal 4 al 7 settembre 2024 va in scena a Favignana.
“L’intelligenza artificiale è un’innovazione tecnologica che può portare un beneficio immenso alla vita della nostra società, ma che presenta rischi e opportunità”, ha commentato Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), nel corso della della IX edizione della History and Politics Summer School, che dal 4 al 7 settembre 2024 va in scena a Favignana.
Nel corso del suo intervento, il direttore Frattasi ha sottolineato l’importanza di sfruttare anche l’Intelligenza artificiale in quanto “l’AI rappresenta la capacità umana di sfruttare informazioni e capacità cognitive da una mole di dati straordinaria. Se dovessimo processare questa mole di dati con delle regole tradizionali faremmo fatica a farlo in diversi ambiti. Con l’AI abbinata alle grandi macchine ad esempio possiamo farlo in pochissimo tempo”.
“Ma ci sono anche dei lati oscuri”, ha sottolineato il prefetto. “Nel caso della geopolitica ad esempio, È chiaro che attori geopolitici possano sfruttare le vulnerabilità di questi strumenti per fare propaganda, spiare processi industriali e sabotare servizi erogati attraverso la tecnologia”, ha commentato.
Per il direttore dell’ACN “le istituzioni europee hanno avuto un grande merito in questi mesi con l’adozione del modello di regolamentazione sull’intelligenza artificiale, l’AI ACT, entrato in vigore lo scorso luglio. Un documento fondamentale”, spiega, “che ci aiuterà a sfruttare al meglio i benefici di questa tecnologia. L’AI ACT presenta un approccio diverso da quello statunitense firmato da Biden”, ha affermato Frattasi. “Il regolamento statunitense sfrutta un principio diverso, quello della libertà, da intendersi da come viviamo coscienza dei limiti, ma che risulta armonico e cooperativo con il regolamento europeo”.
“La scena mondiale vede agire non solo le potenze sovranazionali, ma anche i grandi player privati, Over The Top, diventati delle vere e proprie forze mondiali che hanno assunto la postura di soggetti statuari. Il regolamento degli Stati Uniti ricalca in maniera lo sforzo di responsabilità che devono compiere questi giganti”, ha spiegato Frattasi.
“L’AI è una tecnologia tipicamente dual use. Nel corso del convegno si parlerà di AI applicata ai conflitti ad esempio, un arma che potrà dare superiorità nei confronti nel nemico. Ma si parlerà anche di etica, si parlerà anche di diritti, di una singolare e purtroppo ineliminabile alternanza di parole di guerra e di pace, di distruzione e di progresso. E’ questo a mio avviso il vero nodo attuale dell’intelligenza artificiale, lo stare al centro di un momento decisivo della storia”, ha concluso Frattasi.