A lanciare l’allarme è Claudia Plattner, responsabile dell’agenzia tedesca per la sicurezza informatica, che invita il governo a investire di più nella cyberdifesa.
La Germania ha bisogno di un sistema funzionante in materia di gestione delle crisi cibernetiche; una carenza che, allo stato attuale, rende il Paese non del tutto preparato ad affrontare un potenziale cyberattacco su larga scala. È il pensiero di Claudia Plattner, responsabile del Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik (Bsi), l’agenzia per la sicurezza cibernetica tedesca. La professionista è stata fortemente voluta dal ministro dell’Interno Nancy Faeser.
Intervistata da Der Spiegel, Plattner – che dopo gli studi matematici, ha lavorato prima come sviluppatrice di software nel comparto privato, per poi ricoprire diversi incarichi nel gruppo Deutsche Bahn fino al passaggio alla Banca centrale europea (avvenuto nel 2021) – ha esortato il governo di Berlino a dare priorità alla sicurezza informatica “prima che possa capitare qualcosa di davvero rilevante”.
Strategia nazionale di cybersicurezza
Allo stato attuale, secondo Plattner (da poco più di un anno in carica, è subentrata ad Arne Schönbohm) non esistono strutture per assicurare la cooperazione tra i 16 Land tedeschi – ognuno dei quali ha una sua costituzione ed è ampiamente autonomo in merito alla propria organizzazione interna – e le autorità federali in caso di una rilevante crisi informatica.
Tradotto: se il Paese manca di un sistema funzionante univoco in grado di gestire eventuali crisi cibernetiche, non può essere neppure pronto ad affrontare un potenziale cyberattacco su larga scala. Ciò detto, Plattner ha rimarcato la ferma volontà della Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik di contrastare qualunque campagna di disinformazione e campagna malevola contro i politici in corsa per le elezioni, volte a “nuocere alla loro reputazione”.
Minacce informatiche dalla Russia
Considerato il quadro dell’aggressione all’Ucraina (un conflitto tra fake news, propaganda e attacchi DDoS), nonché la penetrazione russa all’interno della società tedesca, l’allerta è massima. A maggior ragione se si considera che all’inizio dell’anno è emerso – proprio da un report top secret del ministero della Difesa tedesco anticipato da Bild – lo scenario di un attacco ibrido da parte della Russia all’Europa.
Nel documento si parla del piano di Vladimir Putin di sferrare una serie di attacchi informatici contro il vecchio continente, a cominciare dai Paesi baltici, Estonia, Lettonia e Lituania. L’obiettivo? Smuovere le minoranze russofone per aumentare le tensioni interne. Intervistata da Sueddeutsche Zeitung, il ministro Faeser ha parlato di “tentativi di esercitare influenza attraverso bugie e attraverso una massiccia disinformazione, ma anche lo spionaggio è almeno altrettanto attivo”.