Incidente USS John McCain, colpa di un attacco informatico?

Potrebbe essere stato un cyber attacco a provocare la collisione accidentale della nave militare Usa, la USS John McCain, a largo della costa di Singapore.

Al momento l’ipotesi appare remota, ma non è stata scartata a priori da parte della US Navy. Tanto che è stata inviata in loco una task force di esperti di sicurezza informatica. Lo ha confermato il vice capo dell’information warfare, il vice admiral Jan Tighe, anche direttore dell’intelligence navale. L’alto ufficiale ha detto che è stato inviato nell’area il Cyber Command della Decima Flotta e un team di specialisti del Naval Sea Systems Command e dello Space and Naval Warfare Systems Command. Ciò “per confermare che l’ambito cyber non ha avuto un ruolo” nell’incidente del 21 agosto in cui hanno perso la vita 10 militari statunitensi.

La US Navy: Non abbiamo indicazioni per ritenere ci sia stato un cyber attacco, ma non possiamo escluderlo ad ora

“Non abbiamo indicazioni o ragioni per ritenere che ci sia stato un cyber attacco malevolo che ha avuto effetti sulle USS Fitzgerald o sulla McCain – ha aggiunto Tighe -. Però abbiamo messo insieme una squadra che andrà sul terreno e verificherà se c’è stata attività anomala a bordo dell’ultima nave”. Non si sa quanto tempo l’indagine, la prima del suo genere, richiederà per essere completata. Di fatto, la US Navy non esclude più a priori che il cyber dominio possa essere legato agli incidenti. Infatti, la task force non era stata inviata nel caso della Fitzgerald. Alle parole di Tighe, peraltro, si aggiungono quelle del capo delle operazioni navali Usa: l’ammiraglio John Richardson. Questo ha detto ai giornalisti al Pentagono che la Marina militare Usa sta valutando, tra le varie ipotesi, che le difese elettroniche delle due navi possano essere state hackerate nell’ambito di un cyber attacco.

Se venisse confermata l’aggressione informatica, sarebbe un atto di guerra contro gli Usa e una pericolosa evoluzione di cyberwarfare e cyberwar

La USS McCain ha impattato contro una petroliera liberiana nello stretto di Malacca. La USS Fitzgerald è stata protagonista di un fatto analogo solo poco tempo prima. Il 17 giugno si è scontrata con una portacontainer filippina. Nell’incidente sono morti 7 marinai. Dall’inizio dell’anno ci sono state 4 collisioni di navi militari Usa nel Pacifico occidentale. L’esito dell’inchiesta della US Navy sarà decisivo per capire di più. Anche perché si affaccia un’eventualità estremamente rischiosa. Se fosse provato che c’è stata un’aggressione informatica, il passo obbligato successivo sarebbe scoprire chi sia l’artefice e perché abbia agito. Un’azione di questo tipo, infatti, può essere considerata come un atto di guerra. Gli Usa, perciò, dovrebbero agire di conseguenza, con il conseguente rischio di escalation militare. Senza contare che l’accaduto rappresenterebbe un pericoloso precedente nell’evoluzione della cyberwarfare e della cyberwar.

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