Mantovano: “Riformulare offerta universitaria per formare professionisti cyber”

Cyber Difesa, al via l’indagine conoscitiva a Montecitorio. Mantovano: “In tutti i soggetti nel Perimetro obbligatorio il referente cyber”

L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) punta a raggiungere 800 unità nel personale entro il 2027. Ma ha difficoltà nel reclutamento di professionisti della cybersicurezza. A dirlo è stato il Sottosegretario del Consiglio dei ministri e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, davanti alla Commissione Difesa in merito all’indagine conoscitiva sulla difesa cibernetica, nuovi profili e criticità.

“In ACN è facile coprire la parte amministrativa, è difficilissimo coprire la parte tecnica. È un problema di sistema, questa tipologia di professionalità è carente; è una carenza che interessa la nostra università – ne parlo continuamente con la ministra Bernini – ed è un lavoro che va intensificato ma non può dare risultati immediati”.

“È necessario”, ha aggiunto Mantovano, “riformulare l’offerta universitaria per formare professionisti della cybersicurezza. Si avrà un vantaggio sia per la sicurezza nazionale sia un vantaggio economico per chi eserciterà questa professione”.

I livelli di cyber resilienza dell’Italia e della sua sicurezza cibernetica saranno tanto più alti quanto maggiore sarà la diffusione della cultura cyber tra i dipendenti e funzionari delle istituzioni, Pubbliche Amministrazioni, lavoratori delle imprese del settore privato e tra i cittadini.

E il Sottosegretario Mantovano sa che l’aspetto culturale è la madre di tutte le battaglie nel campo della cybersicurezza.

“Manca la cultura della cybersicurezza”

“Il problema è costituito da un tratto culturale che interessa le nostre amministrazioni, pur con tante felice eccezioni: non c’è ancora sufficiente consapevolezza di quanto la cybersecurity sia un elemento fondamentale”. 

Mantovano ha poi raccontato un episodio per far capire meglio il livello di cybersecurity awareness nelle PA italiane.

“Una delle mie prime esperienze risale al novembre 2022, quando avevo appena assunto le delega – ha raccontato Mantovano – e l’allora direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale mi telefonò dicendo che non riusciva a rintracciare nessuno di una certa amministrazione che risultava colpita da un attacco hacker. Mi attivai e trovammo il contatto in pochi minuti ma che cosa era successo? Era sabato pomeriggio…”

Mantovano: “In tutti i soggetti nel Perimetro obbligatorio il referente cyber”

Proprio per infondere in modo capillare la cultura della cybersicurezza e il rispetto della normativa di riferimento, il Governo con il recente disegno di legge nell’articolo 6 ha introdotto il “Referente Cyber”.

Il referente per la cybersicurezza dovrà essere individuato in ragione “delle qualità professionali possedute”.

Svolgerà anche la funzione di punto di contatto unico dell’amministrazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in relazione a quanto previsto dalla presente legge e dalle normative settoriali in materia di cybersicurezza cui è soggetta la medesima amministrazione.

Infine, il nominativo del referente per la cybersicurezza è comunicato all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

“La cooperazione a tutti i livelli in tema di cybersicurezza”, ha detto Nino Minardo presidente della Commissione Difesa, “deve essere una priorità per il Paese soprattutto alla luce delle tensioni internazionali e del conseguente aumento dei cyber attacchi. Con le audizioni che avremo in Commissione di tutti i protagonisti della cyber difesa vogliamo dare esattamente un contributo che vada nella direzione della consapevolezza e della cooperazione”.

Direttore responsabile, Giornalista

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