Dammi il tuo cellulare e mi prenderò il tuo mondo. È il principio che sta dietro un boom di furti di numeri di cellulare, riportato negli ultimi tempi dalle autorità americane. Ma sempre più diffuso anche in Italia, a quanto risulta agli addetti ai lavori.
In sostanza, i pirati informatici riescono a prendere il controllo di un numero di cellulare e di lì a un conto corrente bancario o bitcoin, a un account su Facebook, a foto private, per esempio. Tutto questo perché il numero di cellulare è, sempre di più, porta di accesso a un mondo di contenuti e servizi, anche molto importanti. Come appunto il conto corrente, da cui l’attaccante può fare un bonifico a proprio favore.
Ad oggi, molti servizi sono protetti da sistemi a doppia autenticazione, che poggiano su un numero di cellulare. Bisogna utilizzare un codice, che ci arriva di solito via sms, per accedere a un account. E ci sono servizi, come Whatsapp o Snapchat, che sono direttamente legati al nostro numero di cellulare, che dal prossimo autunno ci permetterà anche di attivare un iPhone.
Il cellulare tende insomma a diventare la nostra password universale per il mondo di servizi e contenuti digitali. Il problema è che “per un attaccante ben determinato, è possibile ottenere, tramite operatore telefonico un controllo temporaneo, su un numero di telefono e quindi poter vedere tutti gli sms che arrivano”, spiega Luca Bechelli, del consiglio direttivo del Clusit, l’associazione informatica italiana.