A dichiaralo il segretario alla Salute UK, Hunt, che vuole potenziare le cyber difese del NHS
Nel Regno Unito gli ospedali più importanti riceveranno 21 milioni di sterline per incrementare la cyber security. Lo ha stabilito il segretario alla Salute, Jeremy Hunt, dopo la campagna del ransomware/ransomworm WannaCry che ha causato il blocco del Sistema sanitario nazionale (NHS) britannico. Ciò ha causato danni a catena a tutte le strutture, che hanno dovuto cancellare tutte le visite o le operazioni meno urgenti e deviare le altre presso strutture non colpite dall’offensiva informatica. Ciò ha obbligato il governo a reagire per migliorare la sicurezza delle reti. A proposito, Hunt si è impegnato a erogare fondi extra per bloccare possibili cyber attacchi futuri e minacce di malware agli ospedali UK.
I fondi saranno divisi tra le 27 strutture del network del NHS
I 21 milioni saranno divisi tra i 27 ospedali e centri traumatici della rete del sistema sanitario UK in tutta la Gran Bretagna. Oltre ai fondi, le strutture avranno anche l’aiuto di NHS Digital. Questa diffonderà alert sulle ultime minacce alla cyber security. Inoltre, verrà istituita una hotline. Questa servirà per aiutare le vittime di incidenti informatici in tempo reale. Infine, verranno testate presso tutte le strutture le capacità di prontezza e di difesa contro diversi tipi di cyber attacchi. A ciò si aggiunge che il dipartimento della Sanità sta lavorando per aggiornare tutti i sistemi operativi (OS) del network ospedaliero del NHS. WannaCry, infatti, a maggio riuscì a colpire i computer e a proliferare molto rapidamente, sfruttando una debolezza negli OS.
Gli esperti: oltre ad aggiornare i sistemi operativi e a migliorare le difese serve condividere le informazioni sui pazienti
Per gli esperti UK, comunque, non è sufficiente aggiornare i sistemi operativi e adottare nuove difese contro i cyber attacchi. Gli ospedali e tutto l’NHS dovrebbero anche cominciare a condividere le informazioni con i professionisti. Ciò da una parte renderà inutili le aggressioni contro le strutture, per ovvie ragioni più deboli rispetto ai sistemi centrali. Dall’altra, permetterà anche ai medici di poter incrementare l’attività di ricerca e fornire cure migliori ai pazienti.