La Polizia Postale arresta un latitante turco grazie ad una attività di pedinamento informatico

La Polizia Postale diretta da Ivano Gabrielli scova un pericoloso latitante tra i più ricercati in Europa grazie ad una capillare attività di pedinamento informatico, sviluppato attraverso una labile traccia lasciata durante la fuga. Il pericoloso latitante, ricercato in Germania per omicidio e altri gravissimi reati, si nascondeva armato di pistola e sotto falso nome in un hotel di Rimini.

Era ricercato con mandato di arresto europeo il trentenne latitante di nazionalità turca, incensurato in Italia, accusato di omicidio volontario commesso in Germania. La sua fuga però si è conclusa a Rimini giovedì scorso, precisamente nella stanza di hotel in cui alloggiava, a Marina Centro. 

E’ questo l’esito dell’operazione svolta da parte del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia-Gruppo ENFAST-Divisione SIReNE, personale della Questura di Rimini, unitamente al personale del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma.

L’operazione

Fin da mercoledì erano stati effettuati da personale della Squadra Mobile della Questura di Rimini accertamenti di natura tecnica e dinamica, a riscontro dell’attività svolta dal Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, che aveva proceduto allo sviluppo della labile traccia informatica relativa ad un dato telematico anonimo ed alle successive attività di OSINT, individuandone la posizione in zona Marina Centro, accertamenti a seguito dei quali, si giungeva all’individuazione certa del sospettato.

Il cittadino turco, sottoposto a perquisizione nell’hotel dove aveva preso alloggio con false generalità, veniva trovato in possesso di una pistola calibro 9×19 marca “Glock”, con doppio caricatore e 14 cartucce 9×19 con ogiva blindata, catalogabili come munizionamento “da guerra”. All’esito degli immediati accertamenti svolti, l’arma è stata ritenuta  clandestina in quanto non censita sul catalogo Nazionale delle Armi, risultando oggetto di segnalazione della Polizia Tedesca, per fatti accaduti su quel territorio. Gli agenti hanno inoltre trovato documenti d’identità falsi, alcuni smartphone e altro materiale di interesse investigativo.

L’arresto

Il soggetto quindi è stato arrestato, oltre che per il mandato in essere anche per la flagranza di reato riguardo alla detenzione e porto dell’arma clandestina, nonché del munizionamento da guerra e per il possesso dei documenti falsi. Al termine delle operazioni di rito il trentenne turco è stato trasferito al carcere di Rimini.

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