“L’idea che emerge da questa raccomandazione è la necessità di una collaborazione tra pubblico e privato per cogliere quegli aspetti di interdipendenza e dipendenza tra settore e settore”, spiega Roberto Setola, direttore del Master in Homeland Security ed Editor in Chief dell’International Journal of Critical Infrastructure Protection.
Proteggere le infrastrutture critiche europee dal pericolo di attacchi hacker russi, attacchi fisici (vedi i recenti attentati al gasdotto Nord Stream) ma anche dal rischio blackout per le reti di telecomunicazioni. E’ questo il piano in 5 punti per infrastrutture critiche resilienti presentato lo scorso 5 ottobre 2022 dal Presidente della Commissione europea Von der Leyen.
Il progetto di raccomandazione mira a intensificare e accelerare i lavori per proteggere le infrastrutture critiche in tre settori prioritari: preparazione, risposta e cooperazione internazionale. A tal fine, prevede di aumentare il sostegno e il ruolo di coordinamento da parte della Commissione per migliorare la preparazione e la risposta alle minacce attuali, e di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri e con i paesi terzi vicini. Dovrebbe essere data priorità ai settori chiave dell’energia, delle infrastrutture digitali, dei trasporti e dello spazio.
Setola: “Emerge la necessità di una collaborazione tra settore e settore”
“Con la direttiva sulla resilienza delle infrastrutture critiche (direttiva CER) e la direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS 2), l’UE disporrà presto di un quadro giuridico aggiornato e completo per aumentare la resilienza fisica e informatica delle infrastrutture critiche. Ma, data la rapida evoluzione delle minacce, occorre accelerare l’applicazione delle nuove norme“, ha dichiarato a Cybersecurity Italia Roberto Setola, direttore del Master in Homeland Security ed Editor in Chief dell’International Journal of Critical Infrastructure Protection. “L’idea che emerge da questa raccomandazione, spiega Setola, è la necessità di una collaborazione tra pubblico e privato per cogliere quegli aspetti di interdipendenza e dipendenza tra settore e settore, che sono poi alla base, da un lato della complessità dell’analisi di scenario, dall’altro potrebbero amplificare gli impatti negativi”.
I 5 punti della proposta
In particolare, ecco i 5 punti di interesse in merito alle infrastrutture critiche.
- Protezione delle infrastrutture. La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha portato una nuova serie di minacce, spesso combinate ad attacchi ibridi. Una di queste è difatti il rischio per le infrastrutture critiche di interesse europeo.
- Infrastrutture che forniscono servizi essenziali. La Commissione propone una raccomandazione del Consiglio per intensificare il sostegno dell’UE all’aumento della resilienza delle infrastrutture critiche. La proposta mira a massimizzare e accelerare i lavori per proteggere i beni, le strutture e i sistemi necessari al funzionamento dell’economia e alla fornitura di servizi essenziali nel mercato interno, su cui i cittadini fanno affidamento, nonché a mitigare l’impatto di qualsiasi attacco garantendo un recupero il più rapido possibile.
- Stress test. La Commissione collaborerà con gli Stati membri per sottoporre a stress test le loro infrastrutture critiche, a partire dal settore dell’energia per poi passare ad altri settori ad alto rischio come le comunicazioni, i trasporti e lo spazio. L’esercizio di stress test si concluderà con l’elaborazione di un Piano d’azione sugli incidenti e le crisi delle infrastrutture critiche, realizzato in consultazione con gli Stati membri e con il sostegno delle agenzie dell’Unione competenti.
- Aumentare la capacità di risposta. Lo scopo del Piano è descrivere e definire gli obiettivi e le modalità di cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni, gli organi, gli uffici e le agenzie dell’UE per rispondere agli incidenti che colpiscono le infrastrutture critiche, in particolare quando questi comportano interruzioni significative della fornitura di servizi essenziali per il mercato interno.
- Collaborazione con la NATO. Inoltre, l’Alto rappresentante rafforzerà la cooperazione con i partner chiave sulla resilienza delle infrastrutture critiche e con la NATO attraverso il dialogo strutturato UE-NATO; a tal fine sarà istituita anche una task force dedicata insieme alla NATO.
Sicuramente un buon passo in avanti per l’intera unione, ma l’urgenza della Commissione evidenzia che un pò di ritardo lo abbiamo accumulato.