Ad annunciarlo il gruppo hacker portoghese CyberTeam su twitter.
Se siete arrivati a lavoro e Skype non funziona, la colpa non è del vostro computer, bensì del gruppo hacker CyberTeam che nella serata di lunedì 19 giugno ha mandato Skype down. Un attacco riuscito nei minimi particolari e che ha messo in ginocchio milioni di persone in tutta Europa.
I primi problemi di funzionamento sono stati segnalati dagli utenti tra la notte del 19 giugno e del 20 giugno, poco dopo l’annuncio del riuscito hackeraggio da parte dei pirati informatici del CyberTeam sul loro account Twitter. Da allora gran parte degli utenti europei non riesce a effettuare l’accesso al proprio profilo e a comunicare con i propri amici. I motivi che hanno spinto gli hacker a prendere di mira l’applicazione e a mandare Skype down non si conoscono, ma i pirati informatici hanno annunciato che nelle prossime settimane saranno prese di mira altri grandi aziende.
Per il momento le informazioni riguardanti l’attacco hacker a Skype sono veramente ridotte poche, ma la causa potrebbe essere un attacco DDoS. Sul loro profilo Twitter, i ragazzi del CyberTeam si definiscono come degli esperti in attacchi DDoS e questo spiegherebbe il motivo di un problema di così grandi dimensioni. Dalle notizie che arrivano tramite il Servizio Allerta, Skype è down in gran parte dell’Europa, principalmente nelle aree intorno le grandi città.
Skype down, è colpa di un attacco DDoS
Come detto in precedenza, è molto probabile che i server di Skype siano stati colpiti da un attacco DDoS, una tecnica che nell’ultimo periodo è molto utilizzata dagli hacker soprattutto per i danni che infligge all’obiettivo prescelto.
Chi non è avvezzo al mondo informatico, molto probabilmente non sa bene cosa è un attacco DDoS. Si tratta di un tipo di attacco hacker che mira a mettere KO una Rete internet sovraccaricandola con delle richieste di accesso. In pratica, gli hacker inviano ai server di un programma (come nel caso di Skype) o di un sito web (come successo a Twitter lo scorso anno) delle richieste fasulle in modo da mandarli in tilt e rendere inaccessibile il servizio.
Per portare un attacco DDoS, però, è necessario che le richieste inviate ai server siano veramente tantissime. Per questo motivo gli hacker utilizzano le botnet,ovvero delle reti di computer e dispositivi infettati da un malware e che i pirati informatici possono controllare da remoto. I proprietari dei dispositivi non sono a conoscenza del fatto che il loro computer è gestito da un hacker e che sta contribuendo a un attacco DDoS. L’autore degli attacchi è in grado di controllare ogni dispositivi presente nella botnet da un punto centrale ed effettuare contemporaneamente un’azione criminale coordinata (un attacco DDoS).
2017, un anno nero per le aziende europee
Skype down è solamente l’ultimo dei tanti attacchi che le aziende europee hanno dovuto subire in questi primi mesi del 2017. Tra attacchi in grande stile come WannaCry e piccoli virus ricevuti tramite e-mail ogni giorno, per le aziende europee diventa sempre più complicato riuscire a difendersi. A inizio anno Kevin Mandia e Peter J. Beshar, due esperti di sicurezza informatica avevano lanciato l’allarme: nel 2017 gli attacchi informatici conquisteranno le prime pagine dei giornali ed è esattamente quello che è successo con WannaCry prima e con Skype down ora.
Il prossimo obiettivo è Steam
Nell’annunciare su Twitter l’hackeraggio di Skype, il gruppo CyberTeam ha anche preannunciato il prossimo obiettivo: Steam, la famosa piattaforma dove acquistare videogame. Vedremo se gli hacker manterranno fede alla loro parola o se si tratta solamente di una boutade.