Parallelamente la Commissione ha anche proposto una nuova legislazione dell’UE preordinata a prevenire e combattere gli abusi sessuali sui minori online.
La Commissione Europea, coerentemente con le risultanze delle recente Conferenza sul futuro dell’Europa, ha adottato una nuova strategia europea per un Internet migliore per i bambini (BIK+), per migliorare i servizi digitali adeguati all’età e garantire che ogni bambino sia protetto, autorizzato e rispettato nell’ecosistema digitale, attraverso contenuti e servizi online accessibili, adatti all’età ed informativi, nell’interesse esclusivo dei bambini.
Parallelamente la Commissione ha anche proposto una nuova legislazione dell’UE preordinata a prevenire e combattere gli abusi sessuali sui minori online.
I documenti di policy traggono origine da una più ampia strategia europea per un Internet migliore per i bambini che, adottata nel lontano 2012 e più di recente aggiornata nel marzo del 2021, ha dato vita nel tempo alla celebrazione annuale, su scala globale, del “Safer Internet Day”, per rafforzare e valorizzare insieme a tutti gli stakeholders, le azioni volte a combattere le fake news, il cyberbullismo e l’esposizione a contenuti dannosi e illegali.
La strategia UE prosegue l’importante e strutturata attività del Legislatore europeo già messa in campo attraverso il recente e storico accordo politico provvisorio sul Digital Services Act (DSA), che contiene, tra l’altro, nuove tutele per la protezione dei minori e vieta alle piattaforme online di mostrare pubblicità mirata basata sulla profilazione ai minori.
La nuova strategia europea per un Internet migliore per i bambini conferisce così piena operatività alla strategia globale dell’UE sui diritti dei bambini fondandosi essenzialmente sui seguenti tre pilastri e su una sempre auspicabile collaborazione pubblico-privato:
- esperienze digitali sicure, protezione dei bambini da contenuti, comportamenti e rischi online dannosi e illegali e miglioramento del loro benessere attraverso un ambiente digitale sicuro e adatto all’età; (è previsto che la Commissione Europea faciliterà l’adozione di un codice dell’UE per una progettazione adeguata all’età e richiederà uno standard europeo sulla verifica dell’età online entro il 2024. Esaminerà inoltre come utilizzare la prevista identità digitale europea per la verifica dell’età, al fine di supportare la rapida segnalazione di contenuti illegali e dannosi e garantire che il numero unico armonizzato “116 111” fornisca assistenza alle vittime di cyberbullismo entro il 2023);
- empowerment digitale, attraverso la rete dei Safer Internet Centres, affinché i bambini acquisiscano le abilità e le competenze necessarie per fare scelte informate ed esprimersi nell’ambiente online in modo sicuro e responsabile.
- partecipazione attiva, rispettando i bambini dando loro voce in capitolo nell’ambiente digitale, con più attività guidate dai bambini per promuovere esperienze digitali sicure innovative e creative.
A ciò si aggiunga anche il radicale cambio dell’impostazione del Regolatore europeo nella strategia contro gli abusi sessuali sui minori online che, definitivamente superando l’attuale sistema basato sulla rilevazione e segnalazione volontaria da parte delle aziende (i.e. piattaforme di social media, i servizi di gioco, altri fornitori di servizi di hosting e online), rivelatosi insufficiente ed inefficace, si sposta verso un sistema di tipo mandatorio che prevede, tra l’altro, l’obbligo per i fornitori di servizi on line di rilevare, segnalare e rimuovere dai loro servizi eventuale materiale pedopornografico, valutando e mitigando il rischio di uso improprio dei loro servizi con misure proporzionate, comunque soggette a condizioni e salvaguardie solide.
A tal riguardo, la proposta della Commissione prevede anche l’istituzione di un nuovo Centro indipendente dell’UE sugli abusi sessuali su minori (EU Centre) fungerà da centro di competenza e supporto per i fornitori di servizi on line, al fine di analizzare in via preliminare le segnalazioni e trasmetterle unitamente ai propri rapporti per la più efficace azione repressiva delle forze dell’ordine, curandosi altresì del supporto alle vittime.
Il nuovo proposto sistema normativo contro gli abusi sessuali sui minori online prevede una serie di requisiti di accountability dei fornitori di servizi on line, tra i quali:
- valutazione del rischio obbligatoria per valutare ex ante che i servizi offerti non vengano usati in modo improprio, ossia per diffondere materiale pedopornografico o per adescamento di minori; all’esito della valutazione i fornitori di servizi di hosting o comunicazione metteranno in campo misure di mitigazione del rischio adeguate;
- obblighi di rilevamento mirati che verranno emessi dall’Autorità giudiziaria o altra Autorità indipendente su richiesta delle Autorità nazionali che verranno incaricate di riesaminare la valutazione del rischio;
- forti tutele sul rilevamento che imporranno alle aziende di rilevare i contenuti impropri esclusivamente sulla base degli indicatori di abusi sessuali su minori verificati e forniti dal Centro dell’UE, implementando anche le proprie tecnologie nel rispetto della privacy;
- obbligo di segnalazione al Centro UE per le rilevazioni di abusi sessuali su minori online;
- rimozione efficace, vale a dire che le Autorità nazionali designate potranno emettere ordini di rimozione se il materiale pedopornografico non viene rimosso rapidamente. I fornitori di accesso ad Internet dovranno inoltre disabilitare l’accesso a immagini e video che non possono essere rimossi, ad esempio perché sono ospitati al di fuori dell’UE in giurisdizioni non cooperative.
- riduzione dell’esposizione al rischio attraverso l’introduzione di un obbligo degli app store di garantire che i bambini non possano scaricare app che potrebbero esporli a un alto rischio di adescamento;
- solidi meccanismi di controllo e ricorso giudiziario per ridurre al minimo il rischio di rilevamento e segnalazione errati e salvaguardare il diritto di impugnare in tribunale qualsiasi misura repressiva.
La proposta di Regolamento, una volta approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, andrà a sostituirà l’attuale regolamento interinale.