La Commissione europea ha pubblicato un ulteriore invito a coinvolgere anche l’ecosistema del Nuovo Spazio europeo per integrare idee tecnologicamente all’avanguardia e innovative di PMI e start-up.
L’Unione Europea conferisce concretezza all’Action Plan sulla cosìdetta “cross fertilization” tra le industrie civile, della difesa e spaziale, attraverso la presentazione di due importanti iniziative strategiche costituite da una proposta di regolamento su una connettività sicura basata sullo spazio e da una comunicazione congiunta su un approccio europeo sulla gestione del traffico spaziale.
Si tratta infatti di due “progetti faro” che la Commissione europea ha già avviato nel dicembre 2020, attraverso uno studio iniziale di sistema preordinato ad esplorare gli aspetti tecnici ed i potenziali modelli di fornitura di servizi.
Nel frattempo, la Commissione europea ha pubblicato un ulteriore invito a coinvolgere anche l’ecosistema del Nuovo Spazio europeo per integrare idee tecnologicamente all’avanguardia e innovative di PMI e start-up.
E’ così le ambizioni europee manifestano, ancora una volta, la forte volontà dell’Unione di esplorare, sviluppare e sfruttare la tecnologia spaziale come volano globale dell’evoluzione digitale, verde e resiliente, attraverso l’integrazione, la condivisione e l’interoperabilità, in vari settori di applicazione, dei dati e servizi già esistenti nel programma spaziale dell’UE.
In tale prospettiva, la connettività spaziale, che includerà a tendere anche le più recenti tecnologie di comunicazione quantistica per la crittografia sicura, è considerata una strategica tecnologia abilitante, innovativa e dirompente, in termini di sicurezza delle comunicazioni e di resilienza di internet nel prospettico ecosistema digitale “New Space”.
In più, la connettività spaziale si innesta a pieno titolo negli obiettivi di leadership digitale e sovranità tecnologica, da ultimo resi centrali nel “digital compass” europeo presentato dalla Presidente VdL nel recente discorso sullo stato dell’Unione.
Il piano per la connettività spaziale sicura si fonda sui seguenti due pilastri:
- garantire la disponibilità a lungo termine di un accesso ininterrotto, in tutto il mondo, a servizi di comunicazione satellitare sicuri ed economici e, in tale prospettiva, sostenere la protezione delle infrastrutture critiche, la sorveglianza, le azioni esterne, la gestione delle crisi e le applicazioni che costituiscono presidi strategici per l’economia, la sicurezza e la difesa degli Stati membri;
- consentire al settore privato la fornitura di servizi commerciali che abilitino a cittadini e imprese in tutta Europa l’accesso, ovunque, a connessioni avanzate, affidabili e veloci, salvaguardando il principio di coesione tra gli Stati membri, in coerenza con il corrispondente obiettivo declinato nella bussola strategica al 2030. Il sistema fornirà inoltre connettività su aree geografiche di interesse strategico, ad esempio l’Africa e l’Artico, nell’ambito della strategia dell’ingresso globale dell’UE.
Sul fronte della gestione del traffico spaziale invece, va detto che già dal 2016 l’Unione europea dispone di una capacità di sorveglianza e localizzazione spaziale, implementata dal consorzio Space, Surveillance and Tracking Capability (SST) dell’UE che annovera più di 130 organizzazioni europee di 23 Stati membri con una flotta di più di 260 satelliti dell’UE, comprese le flotte Galileo e Copernicus che rendono disponibili dati di misurazioni, rilevamento e monitoraggio nella piattaforma di condivisione.
Ciò è in larga parte da collegare allo sviluppo di lanciatori riutilizzabili, piccoli satelliti e iniziative private nello spazio che assicurano una più massiccia “presenza orbitale”, da garantire tuttavia sotto il profilo della sicurezza della gestione del traffico spaziale e della sostenibilità di uno sviluppo che preservi a tendere l’autonomia strategica dell’UE e la competitività dell’industria.
L’approccio europeo al piano per la gestione del traffico spaziale si fonda sui seguenti quattro pilastri:
- valutare i requisiti e gli impatti civili e militari del sistema di gestione del traffico spaziale per l’UE;
- rafforzare la capacità tecnologica europea di identificare e tracciare veicoli spaziali e detriti spaziali;
- definire un quadro normativo e legislativo adeguato;
- stabilire partnership internazionali a livello multilaterale.