Serve una politica industriale attiva e il 5G è un tassello indispensabile in quest’ottica, interconnesso con l’agenzia per la cybersicurezza, il cloud nazionale, la rete a banda larga e le sue interconnessioni marittime”.
“Sin dall’inizio di questa legislatura abbiamo attivato un’indagine conoscitiva e di riservatezza che si è conclusa dopo un anno con una relazione al Parlamento, in cui si evidenziava la necessità di proteggere la rete e di realizzare nel nostro Paese, così come è poi stato fatto recentemente nel giugno di quest’anno, una struttura tipica e specifica che gli altri Paesi come la Francia e la Germania hanno già da oltre 10 anni. Mi riferisco all’Agenzia nazionale per la Cybersicurezza, il cui vice direttore è Nunzia Ciardi”.
Lo ha affermato il presidente del COPASIR Adolfo Urso, intervenuto oggi al 5G Italy 2021, la Conferenza Internazionale organizzata a Roma dal CNIT (Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni).
Fondamentale per il Presidente è la necessità di estendere il Golden Power, al settore finanziario e bancario, siderurgico, farmaceutico fino alla catena alimentare e alle infrastrutture portuali. “Mi auguro che questo strumento venga riconfermato e prorogato, in quanto la sua scadenza è prevista per il 31 dicembre di questo anno e non ci si può ritrovare con uno strumento che rimane inutilizzato”, ha aggiunto. “Al fronte di fenomeni che non riguardano più soltanto le grandi imprese, ma sempre di più anche le piccole e micro imprese”
“Ovviamente non basta la Golden Power come sistema di difesa, è opportuna anche una politica industriale attiva del Paese, bisogna capire come si possano fare degli investimenti necessari per migliorare l’attività di quella data azienda nel contesto economico italiano e internazionale. Oltre l’azione della neonata Agenzia”, ha proseguito il Presidente, “va parallelamente completata l’architettura di difesa, implementato e tutelato il cloud nazionale. Inoltre va è importante l’estensione della banda larga nel nostro Paese e quindi avere una politica strategica affinché ci sia finalmente controllo pubblico, un’interconnessione anche dell’ultimo borgo del nostro Paese con le dorsali terrestri e marittime”.
Concludendo il suo discorso il presidente de COPASIR ha rimarcato: “Bisogna sfruttare la strategicità di posizionamento geopolitico dell’Italia per realizzare tale interconnessione. Trovandosi al centro del Mediterraneo e, essendo il terminale della via della seta, l’Italia deve diventare la cerniera tra il nostro continente, quello atlantico, passando per il Canale di Suez arrivando fino all’Africa. Strategica dal punto di vista politico, della difesa, e dal punto di vista economico”.
Vedi l’intervento di Adolfo Urso