Il presidente del Copasir intervenuto al convegno “Dalla sicurezza aziendale alla sicurezza collettiva”, organizzato da Humint Consulting.
È la cyber security il nuovo terreno di competizione tra gli Stati. Parola del presidente del Copasir.
“La sicurezza cibernetica è il nuovo parametro di competizione fra gli Stati nella corsa della globalizzazione e nel confronto globale tra Occidente e attori ostili, in primis la Repubblica Popolare Cinese”, ha detto Adolfo Urso, intervenendo al convegno “Dalla sicurezza aziendale alla sicurezza collettiva”, organizzato da Humint Consulting.
“Con la costituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale“, ha spiegato il numero 1 del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, “l’Italia si è finalmente dotata di uno strumento di indirizzo e attuazione delle politiche per la sicurezza nel web che garantirà modalità operative particolarmente innovative potendo attivare meccanismi moltiplicatori anche per l’economia nazionale”. “
“Il Parlamento vigilerà e fornirà il proprio contributo”, ha assicurato il senatore, “sulla forma istituzionale che l’ACN prevederà, anche nella delineazione del partenariato pubblico-privato e nell’attuazione del Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica”.
L’obiettivo del convegno
L’obiettivo del convegno, che si è svolto su invito e a porte chiuse, è stato quello di definire le migliori prassi attualmente utilizzate dalle più importanti aziende in ambito cybersecurity per proteggere i loro asset strategici attraverso una efficace e proattiva protezione dei sistemi informativi e promuovere la collaborazione tra il pubblico e il privato. L’incontro ha messo in evidenza la necessità di porre al centro della catena della sicurezza l’utente, quale anello debole del processo di protezione degli asset e delle informazioni pregiate.
Dopo i saluti iniziali di Matteo Sironi, executive board member di Humint, i lavori sono stati aperti da un lungo intervento del direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Roberto Baldoni ha illustrato i compiti, gli obiettivi e le sfide che attendono l’ACN.
Esponenti di spicco del mondo privato come Andrea Chittaro (SNAM/AIPSA), Massimo Ravenna (ACEA), Andrea Salpietro (Leonardo), Carlo Calabria (CMC Capital/Arqit Quantum), Luigi Recupero (L&T Advisor/Se.Co.Ges), Camillo Sperzagni (Modelli di Comunicazione), hanno analizzato il ruolo del fattore umano nell’ambito della cybersecurity, condividendo le loro esperienze e il bisogno sempre crescente di una adeguata formazione dell’individuo sui rischi e le minacce poste dalle nuove tecnologie.
Chiusura dei lavori e saluti finali a cura dell’avv. Stefano Mele, Head of Cybersecurity dello Studio Gianni&Origoni e socio fondatore di Humint.