Registrati tra il 30 luglio 2020 e il 2 agosto 2021 oltre un milione e centomila file ‘malevoli’ isolati nel nostro paese, che si posiziona quarto solo dopo Usa, Spagna e Sud Africa.
Nell’ultimo anno, quello della pandemia, l’Italia è stata al quarto posto nel mondo per numero di virus informatici e file pericolosi scovati in computer e smartphone. Lo rileva l’azienda specializzata McAfee, che ha registrato tra il 30 luglio 2020 e il 2 agosto 2021 oltre un milione e centomila file ‘malevoli’ isolati nel nostro paese, che si posiziona quarto solo dopo Usa, Spagna e Sud Africa.
In totale sono oltre 14 milioni i file trovati in un anno nel globo, e la minaccia principale viene dai cosiddetti ‘trojan’, programmi che si installano nel dispositivo prendendone il controllo. Più del 90% dei malware che sfruttano la pandemia, riporta il report annuale della compagnia, sono proprio di questo tipo, e ‘viaggiano’ a bordo di messaggi che ad esempio invitano a scaricare app o a visitare siti sulle vaccinazioni o su altri aspetti legati al Covid.
Il bersaglio principale, afferma un’altra ricerca dell’azienda Lookout, sono proprio i dispositivi mobili, che hanno visto un incremento degli attacchi del 49% tra l’ultimo trimestre del 2020 e il primo del 2021. “Tra lockdown, elezioni, Brexit e vaccini i cybercriminali hanno a disposizione una serie di argomenti sociali – spiega al sito Securitymagazine Burak Agca, ingegnere della compagnia -. Usano questi eventi per indurre in tentazione le proprie vittime”.