Preoccupati dalle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord, Seoul intensifica la spesa per la cybersecurity che raggiunge quota 218 milioni di dollari.
Sale sempre di più la tensione tra le due Coree, soprattutto negli ultimi giorni, dopo gli scontri per il momento solo verbali tra Stati Uniti e Pyongyang e l’agitarsi dello spettro di una guerra nucleare. Stando a quanto riportato venerdì scorso da The Korea Herald, il Ministro della Difesa della Corea del Sud, Han Minkoo, ha presentato un nuovo imponente Piano per la difesa nazionale da 210 miliardi di dollari.
Un programma di armamenti a medio termine (2018 – 2022) che guarda molto alla logistica, con l’intenzione di Seoul di dotarsi di satelliti militari per potenziare la sorveglianza e velocizzare la risposta ad eventuali attacchi da parte di altri Paesi, tra cui certamente la Corea del Nord.
Tra le priorità espresse dal Ministro della Difesa Minkoo, c’è la sicurezza informatica delle infrastrutture chiave e la necessità di dotarsi di strumenti adeguati per difendersi dagli attacchi informatici sempre più sofisticati che Seoul addebita a Pyongyang.
La spesa in cybersecurity fino al 2022 dovrebbe aggirarsi attorno ai 218 milioni di dollari. Due le strategie annunciate: impostare nuovi standard di cyber difesa e formare un esercito di cyber difensori, anche con esercitazioni congiunte con i partner internazionali, in primis gli Stati Uniti e il Giappone.
È dell’anno scorso, infatti, il lancio della Cybersecurity Alliance for Mutual Progress (CAMP), da parte di Seoul, a cui partecipano 32 Paesi, tra cui ovviamente Stati Uniti e Giappone, e che vede come obiettivo primario lo sviluppo e lo scambio di soluzioni innovative per la protezione informatica delle infrastrutture e delle reti ritenute strategiche.