La classifica dei 10 hacker più famosi nella storia degli attacchi informatici

Bill Gates Hacker, Phoenix e tanti altri ,ecco la classifica dei top 10 hacker più noti della storia dell’informatica.

Il tema della cyber security e del cybercrime va sempre più di moda. Complice la recente esplosione di attacchi e azioni di spionaggio informatici. Si parla dei metodi, delle vittime e di come proteggersi. Ma chi sono, invece, gli hacker che li compiono? Abbiamo stilato una lista dei 10 tra i soggetti più noti al mondo nella storia dei crimini informatici. Ci sono giovani e persone di mezz’età. Alcuni sono universalmente famosi, come Julian Assange. Altri, invece, sono ben conosciuti solo dagli addetti ai lavori e da chi ha dato loro la caccia. Sono come delle entità, che però, sono in grado di penetrare nei sistemi più protetti del mondo. E soprattutto, alcuni di loro non sono ancora stati catturati. Di conseguenza, rappresentano un pericolo reale e immediato per il web.

Raphael Gray (Bill Gates Hacker) e Nahshon Even-Chaim (Phoenix)

In cima alla top ten c’è Raphael Gray, nato nel 1982 a Valduz nel Liechtenstein. È soprannominato il “Bill Gates” degli hacker. All’età di 19 anni riuscì a infiltrarsi in diversi sistemi in tutto il mondo in solo un mese. Ciò gli permise di rubare informazioni su numerose carte di credito, che gli fruttarono milioni di dollari. Parte dei dati che prese, peraltro, li rese pubblici per accrescere il suo prestigio nel panorama cyber. Fu arrestato a marzo del 2000.

Il secondo è Nahshon Even-Chaim (alias Phoenix, nato nel 1971). È noto come il primo hacker arrestato in Australia (ai primi anni’90) e faceva parte del gruppo Realm. Entrava nei sistemi-bersaglio utilizzando prima i network X.25; poi, la connettività internet. Il suo obiettivo, piuttosto che trarre profitti, era ridicolizzare la comunità globale che si occupa di cyber security.

Chad Davis (Phoenix) e Michael Demon Calce (Mafiaboy)

In terza posizione c’è Chad Davis, hacker Usa che operava con il nick Mindphasr. Ha fondato Global Hell, un collettivo che operava negli Stati Uniti. Inoltre, ha bucato i siti internet di alcune delle più grandi organizzazioni e aziende del paese. Tra queste anche la Casa Bianca e lo US Army. Li ha “defaced” sovrascrivendo il messaggio “Global Hell non morirà”. È stato arrestato nel 1999. Scontata la pena è diventato designer di gioielli. La sua firma era l’uso del software ColdFusion.

A seguire si trova il canadese Michael Demon Calce, Mafiaboy, a capo del gruppo TNT. A febbraio del 2000 ha lanciato un’ondata di attacchi DDoS (Distributed Denial of Services), contro i principali siti internet commerciali (progetto Rivolta). Provò anche a effettuare una serie di aggressioni simultanee contro 9 dei 13 root name server, ma fallì nell’impresa. Anche lui è stato arrestato. Poi è diventato giornalista, scrittore e opinionista.

Julian Assange (Mendax) e Mark Abene (Phiber Optik)

A scendere c’è il fondatore di WikiLeaks, Julian Paul Assange. Oltre a essere la mente dietro al collettivo, è un hacker provetto. Tanto che a 16 anni si unì al gruppo International Subversives e bucò una serie di sistemi informatici sotto lo pseudonimo di Mendax. Attualmente, vive rifugiato all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e sulla sua testa pende un mandato di cattura internazionale.

Al sesto posto, invece, c’è il newyorkese Mark Abene: Phiber Optik. Ha fatto parte di alcuni dei più noti gruppi hacker Usa, tra cui Legion of Doom e Masters of Deception. Ha colpito numerose aziende e sistemi di telecomunicazioni. È stato arrestato nel 1991 e rilasciato un anno dopo. Nella comunità hacker e non solo viene considerato il Robin Hood del cyberspazio. Il suo scopo, infatti, non era causare danni o profitti dalle sue azioni. Ma capire sempre meglio come funzionava la tecnologia e il mondo delle comunicazioni.

Andrew Auernheimer (Weev) e Rafael Nunez (RaFa)

In settima posizione si colloca Andrew Escher Auernheimer, anche noto come Weev. È uno dei più noti troll della storia di internet. Con i suoi post ha fatto infiammare diverse comunità e forum online. È anche un blackhat hacker, che ha compromesso diversi siti. È anche membro di network di hacker antisemiti, che hanno attaccato diverse università. Nel 2013 è stato condannato a 41 mesi di carcere e a una multa. Anche in fase processuale non ha perso la sua spavalderia, continuando a provocare online. Conclusa la pena ha proseguito le attività naziste, fuggendo all’estero. Probabilmente in Ucraina.

All’ottavo posto c’è Rafael Nunez (RaFa), membro del noto gruppo di hacker World of Hell. In questo ambito ha effettuato numerosi attacchi di altro profilo contro siti web, colpevoli di avere una scarsa sicurezza. Nel 2005 è stato arrestato negli Usa ed espulso. Da allora è un uomo d’affari in Venezuela.

Leonard Rose (Terminus) ed Ehud Tenenbaum (Pink Pony)

In coda alla lista, al nono posto, c’è l’hacker Leonard Rose (Terminus). Arrestato nel 1991 per frode informatica. Rubò i codici d’origine di Unix dall’AT&T e diffuse due Trojan che gli diedero accesso illegale a diversi sistemi. È stato anche accusato di essere la mente dietro al gruppo Legion of Doom e di aver rubato credenziali di diversi siti internet.

In decima e ultima posizione, infine, si trova il cracker l’israeliano Ehud Tenenbaum (Pink Pony). A 19 anni guidò un gruppo di hacker che creò danni ai network informatici delle più grandi istituzioni Usa. Dalla US AirForce alla NASA, al Pentagono, all’MIT alla Knesset. Bucò anche i computer di gruppi di terroristi palestinesi e distrusse i siti internet di Hamas. È stato arrestato due volte, nel 2001 e nel 2012.

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