I colpevoli sarebbero password deboli e mancati aggiornamenti di sicurezza
La notizia arriva poco dopo le violazioni che hanno colpito Yahoo, il governo degli Stati Uniti e le principali aziende di e-commerce. “L’Hacking è in continua evoluzione e la ricerca ci permette di rimanere aggiornati su come combattere gli ultimi trend”, afferma Google.
Secondo il rapporto, gli hacker sfruttano principalmente password deboli degli amministratori e mancati aggiornamenti di sicurezza. “Non ci aspettiamo che questa tendenza rallenti. Gli hacker diventano tanto più aggressivi, quanto più siti obsoleti riescono a infettare” afferma Google in un post sul suo blog webmaster.
Anche se il sistema di sicurezza fornisce avvisi agli utenti quando rileva siti compromessi o minacce, il 61 per cento di coloro che li gestiscono non sa nemmeno di essere in pericolo perché non vi è stata una verifica dal motore di ricerca (che ha uno strumento ad hoc, disponibile gratuitamente). Google individua anche alcune tipologie ricorrenti di violazioni da parte degli hacker, come l’inserimento di pagine con contenuti senza senso create ad arte per ingannare gli utenti o la creazione di testi giapponesi collegati a finti siti di merce griffata.