Si chiama 3 Mobile Updater è però in questo caso un’applicazione malevola per il sistema di Google travestita in modo da apparire come un’applicazione legittima per aggiornare i cellulari della 3 e ne utilizza perfino il logo.
UNO spyware molto potente sta infettando in queste ore i cellulari della 3 con sistema operativo Android, riuscendo a inserirsi nella rubrica dei contatti e a leggere il contenuto di app come Instagram, Snapchat, Whatsapp, perfino Telegram, prima che il software possa cifrarne il contenuto.
Anch’esso sotto forma di app, lo spyware sfrutta un vecchio trucco, far credere all’utente che l’applicazione faccia qualcosa di utile. 3 Mobile Updater è però in questo caso un’app malevola per Android travestita in modo da apparire come un’applicazione legittima per aggiornare i cellulari della 3 e utilizza perfino il logo di TRE Italia per convincere le vittime a fidarsi e utilizzarla.
I ricercatori che l’hanno scoperta nel laboratorio malware di CSECybsec, lo Zlab, hanno pubblicato da qualche ora il report con la descrizione del comportamento del malware. Si chiama “Fake 3MobileUpdater” ed è scaricabile in formato PDF dal sito della società di cybersecurity. Nel rapporto si sottolinea che una volta lanciata l’app presenta all’utente un messaggio che lo invita ad attendere che venga completato l’aggiornamento. Nel frattempo però l’app contatta un server canaglia al quale invia informazioni sul dispositivo compromesso e resta in attesa di istruzioni.
Come riporta anche il bollettino online del Cert PA – il computer emergency response team presso l’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) – il malware è in grado di utilizzare la fotocamera del dispositivo su cui è installato, carpire informazioni da Whatsapp, Telegram, Skype, Instagram, Snapchat, sottrarre le foto dalla galleria, leggere gli SMS e accedere al registro delle chiamate. Ma la vera novità è che si tratterebbe di un malware sviluppato in Italia. Dall’analisi del codice emergono diverse stringhe scritte in lingua italiana, ragione per cui i ricercatori di ZLab hanno ipotizzato che il malware sia stato scritto da sviluppatori italiani con lo scopo di prendere di mira gli utenti della compagnia telefonica Tre, “forse addirittura alcuni specifici utenti”. E tuttavia il fatto di aver individuato nel codice stringhe come “TEST” fanno presuppone che il malware sia ancora in piena fase di sviluppo. Il consiglio dei ricercatori è quindi di non installare né usare l’app.